La Azienda sanitaria unica regione (Asur) supera il primo ostacolo: la Commissione consiliare. Il centrosinistra utilizza un ‘canguro’ in salsa sarda e fa ‘saltare’ tutti gli emendamenti presentati, così da rinviare discussioni e litigi, dandosi appuntamento in Aula nella speranza di trovare l’accordo definitivo fuori dal Consiglio prima della riunione del 21 giugno. Restano importanti frizioni a sinistra del Pd, dove il progetto della Giunta Pigliaru non ha ancora convinto. Il centrodestra, intanto, approfittando delle difficoltà della maggioranza, va all’attacco: “Eludono il dibattito in Commissione solo per nascondere contrasti ed evidenti divergenze – ha commentato Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia – La maggioranza va d’accordo solo quando tace o non agisce, perché altrimenti esplodono le contraddizioni di una coalizione composita ed eterogenea. Ogniqualvolta che si mostra come da quando governano loro la spesa sanitaria è aumentata, Pigliaru tira fuori il jolly della Asl unica: l’effetto mediatico è assicurato, ma sul piano concreto è nullo. Attendiamo ancora di capire in cosa consistano i risparmi di una simile iniziativa: inutile avere un unico soggetto, se poi aumentano incarichi e sprechi”.
Fratelli d’Italia, sottolineando come a poche settimane dall’istituzione della Asl unica all’interno delle aziende sanitarie ci sia una corsa ad assegnare promozioni e nuovi ruoli, fa una richiesta precisa: “L’assessore Arru blocchi tutte le nuove attribuzioni delle posizioni organizzative nelle Asl, pagate dai sardi per garantire rendite economiche e di potere degli amici degli amici, congelando la situazione a come era il 31 dicembre 2015 – ha detto Paolo Truzzu – Ci hanno detto che l’Asl unica sarebbe dovuta nascere per contenere la spesa sanitaria, allora qual è il senso di queste nuove nomine fatte in questo determinato momento di passaggio? Forse qualcuno pensa che questo nuovo stipendificio possa risolvere gli annosi problemi della sanità sarda e sia una soluzione utile e a medici e pazienti? O forse è più probabile che si voglia far trovare al futuro direttore della nuova mega Azienda sanitaria figure apicali già belle e insediate, con poteri forti, ormai intoccabili e che godranno di un aumento di stipendio che va dai 3mila ai 9mila euro all’anno?”
Critiche anche dai banchi dei Riformatori, seppure favorevoli al progetto di Asl regionale: “In Commissione la maggioranza ha messo in scena una farsa: nessuna discussione di merito, tutto rinviato all’Aula dove forse i partiti pensano di stravolgere totalmente una riforma di portata storica – ha sottolineato il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa – Noi non accetteremo accordi al ribasso. Il nostro gruppo è stato il primo a presentare la proposta di legge sulla Asl unica ed in Consiglio regionale la proposta può essere migliorata non depotenziata”. Tra gli emendamenti bocciati dalla Commissione Sanità, quello presentato da Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz che aveva proposto di localizzare la sede centrale della nuova Asur a Sassari: “Dopo una riforma sanitaria che ha tagliato i servizi essenziali e dopo una riforma degli enti locali che ha penalizzato notevolmente il nord Sardegna, ecco che Pd e maggioranza schiaffeggiano Sassari e tutto il territorio”. (red)
(admaioramedia.it)