Con l’autorizzazione della Giunta regionale, che ha deciso di sbloccare il turnover del personale, l’Azienda per la tutela della salute (Ats) potrà riprendere ad assumere, fermo restando, però, il blocco totale per le figure amministrative e tecniche.
“La scelta di bloccare il reclutamento del personale – ha spiegato l’assessore della Sanità, Luigi Arru – è stata sofferta ma necessaria, considerata la situazione dei conti nel 2015. Il blocco del turnover ha fermato la crescita della spesa per il personale ed oggi l’Ats è arrivata ad un risparmio di circa 5 milioni di euro”. Il blocco del turnover prevede che il direttore generale possa sostituire il 66% delle diverse figure professionali del personale mancante dell’anno precedente, cioè abbia un vincolo non solo legato alla riduzione della spesa, ma alla sostituzione al 66% delle diverse figure professionali (medici, infermieri, oss, veterinari).
L’Ats ora potrà decidere quali figure professionali assumere, mantenendo il vincolo di bilancio assegnato dalla Giunta, ma con una maggiore flessibilità: “Se oggi siamo arrivati a questo risultato – ha detto Arru – è perché sono stati messi in campo, in questi anni, atti di programmazione indispensabili, come l’accorpamento delle Asl, la riforma della Rete ospedaliera e l’Atto aziendale dell’Ats”.
Intanto, dai banchi dell’opposizione dito puntato sugli 11 incarichi dirigenziali per le aree di staff dell’Ats appena affidati: “E un modus operandi, quello della Giunta Pigliaru per mano del manager Moirano, che di fatto ha prodotto incarichi e promozioni – ha commentato Alessandra Zedda, vicecapogruppo di Forza Italia – Altro che una riorganizzazione che risponde alle nuove esigenze di gestione con l’obiettivo di superare la frammentazione del precedente sistema articolato su otto aziende e che le strutture complesse oggi assegnate riguardano formazione, ricerca e cambiamento organizzativo. Intanto, resta scarsa qualità in tutti i presidi sanitari, carenza di materiale sanitario, lungaggine delle liste d’attesa, caos e disorganizzazione nel 118. Vige il forte malcontento tra i lavoratori sanitari per le condizioni di lavoro insostenibili e tra i cittadini. La riforma della Sanità in Sardegna, quella finalizzata ai posti di potere e clientele, è a discapito di cittadini e operatori”. (red)
(admaioramedia.it)