In questa nuova stagione politica, indispensabile come il ‘pane’ per i nostri territori, serve una svolta in termini di cambiamento, ricambio generazionale e impegno sociale e politico.
Lavorare da oltre dieci anni accanto alle imprese della provincia di Nuoro mi ha consentito di vivere e conoscere i settori produttivi e le dinamiche sociali di tutte le aree del nostro territorio, le esigenze del mondo del lavoro e le tante situazioni di sofferenza che interessano le nostre realtà. Nuoro, come città capoluogo, e tutto il Nuorese negli ultimi 15 anni sono stati costantemente, passo dopo passo, indeboliti e svuotati di peso amministrativo e sopratutto politico. C’è necessità di una svolta che rimetta le aree interne della Sardegna al centro dell’agenda politica regionale, mentre fino ad oggi questa pagina è stata strappata dall’agenda politica. Sono stati tagliati i servizi fondamentali: la sanità, la scuola, i trasporti lasciati in uno stato di vergognosa arretratezza. E’ necessaria una svolta che rilanci le zone interne, una controrivoluzione che costruisca dove si è de-costruito, che riapra dove si è chiuso, che riaccenda le speranze dove si è cercato in tutti i modi di spegnerle.
Serve una svolta politica che guardi a creare sviluppo attraverso la nascita di nuove imprese, fonti essenziali e primarie di lavoro e ricchezza, che affronti di petto la grave crisi delle campagne, vero dramma sociale di questi tempi, che rimetta in piedi una sanità sofferente che ha messo in crisi il diritto all’assistenza sanitaria garantito dalla costituzione, che avvii la costruzione di una rete di servizi che rimetta la persona al centro delle scelte politiche a partire dalla formazione scolastica e culturale delle nuove generazioni con una scuola più vicina alle famiglie e non sempre più distante, anche geograficamente. E c’è necessità di politiche forti a favore della genitorialità e della natalità: coloro che decidono di fare famiglia nelle zone interne e chi ha figli deve essere non solo aiutato ma anche incentivato nella costruzione del loro progetto di vita. Una politica che vada verso l’altro, con l’obbligo di non lasciare indietro nessuno.
Serve una nuova politica che parta dalla forza e dalle potenzialità delle zone interne della Sardegna e passi attraverso nuovi volti e nuovi percorsi politici che riavvicinino la Regione ai cittadini e sopratutto ai nostri territori., sempre più lasciati soli, deboli e abbandonati a se stessi.
Daniele Maoddi
(admaioramedia.it)