Settembre 2000: nasce Shardna SpA, prima società di ricerca italiana nel settore della genomica, che conduce le sue ricerche in una particolare area della Sardegna, l’Ogliastra. Fondata per iniziativa dell’imprenditore Renato Soru e di Mario Pirastru, direttore dell’Istituto di Genetica delle popolazioni del Cnr, detiene 230.000 campioni biologici ricavati da quasi 13.000 residenti della zona centro-occidentale della Sardegna, che registra la più alta longevità al mondo, seconda solo ad Okinawa, in Giappone. Fine 2009: Soru, dopo aver perso le elezioni, mette in vendita Shardna ed a comprarla è la Fondazione San Raffaele per 3 milioni di euro. 18 luglio 2016: Shardna, coinvolta nella procedura fallimentare che ha come protagonista il San Raffaele, si vede costretta a vendere i suoi beni chiave alla Tiziana life sciences pcl, società londinese di biotecnologie, per un valore complessivo di 258.000 euro. Una vendita all’asta che ha visto levarsi un coro di critiche da parte di diversi schieramenti politici. “In tutto il mondo si investe sulla ricerca – fa notare Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori – Da noi invece tutto funziona al contrario, quando si deve vendere si taglia in primis su quello. Ci chiediamo come la Regione e l’Università non siano intervenute almeno per capire il loro ruolo all’interno di questa vicenda, come se si fosse trattata di una normale compravendita tra privati”.
La società acquirente si dichiara pronta ad effettuare tutta la propria attività in Sardegna, sia nel parco scientifico di Pula che in Ogliastra e si impegna al rispetto della privacy dei dati sensibili ed a richiedere un nuovo consenso da parte dei volontari sardi che si erano, a suo tempo, sottoposti alla mappatura. Ma queste rassicurazioni non convincono proprio i Riformatori che si chiedono cosa effettivamente resterà in Sardegna e come possa essere tutelata la privacy nel trattamento dei dati sensibili, se i campioni, con relative cartelle cliniche, referti di visite specialistiche e altri dati finalizzati a ricerche in campo oncologico, sono stati ceduti in una procedura di vendita che non ha visto l’accompagnamento di un progetto concreto, bensì è rimasta avvolta da una nube di incertezze e poca chiarezza.
Anche il deputato di Unidos, Mauro Pili, confida “che Tiziana Life Sciences realizzi davvero in Sardegna la filiale per la gestione della biobanca e coinvolga, come è giusto che sia, le università sarde e tutti gli enti di ricerca preposti”. Ma le perplessità della politica su questa operazione non sono poche, non solo Riformatori sardi, ma anche Movimento 5 stelle, Unidos e Udc sottolineano a gran voce la gravità della (s)vendita – non accompagnata da alcuna spiegazione al riguardo – per la modica cifra di quasi 300.000 euro, di un patrimonio che ne valeva più di 4 milioni, “quando Hong Kong ci offriva almeno il triplo del prezzo al quale invece è stato ceduto, Dov’era la Regione in tutto questo? Perchè non ha fatto gli interessi della Sardegna?, chiede il consigliere regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni.
“Ho formulato un’istanza che ho presentato a Bruxelles, all’attenzione della Commissione – ha detto Giulia Moi, europarlamentare del M5s – L’Europa deve dirci se quello che è accaduto in Sardegna, con la commercializzazione dei geni dei cittadini, può essere ritenuto normale”. Per il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu, l’acquisizione del patrimonio genetico degli ogliastrini, prima detenuto dalla biobanca di Perdasdefogu, da parte della società londinese “è l’ennesima opportunità di sviluppo persa per la nostra terra, con diversi ricercatori costretti alla fuga, ma si tratta soprattutto di uno scippo ingiustificabile compiuto ai danni dei sardi nel silenzio della Regione, che non ha saputo tutelare un patrimonio unico al mondo che nasconde i segreti della longevità”.
Arianna Zedda
(admaioramedia.it)
9 Comments
webnauta59
RT @admaioramedia: RICERCA, Tutti scontenti per la vendita agli inglesi del dna dei Sardi https://t.co/HlwNRwxXzl @rubiu_gianluigi
CambaGigi
@admaioramedia @rubiu_gianluigi Sempre a chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati
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Sonia Maggio
ma ..che problema c’è??