Dopo la proposta dei Rossomori di trasferire alla Regione le competenze dell'Anas in materia di strade statali, arrivano i primi consensi. Il partito ha presentato una mozione che invita ad istituire un'azienda regionale delle strade sarde che rilevi le funzioni di gestione della rete stradale isolana dai vari soggetti, primo tra tutti l’Anas: "Bisogna chiudere questa pagina di subalternità nei confronti di un'azienda che da troppo tempo usa i nostri fondi per pagare malaccio le sue opere, e che utilizza le spese generali per sovvenzionare parte della sua struttura burocratica”, ha sottolineato Gesuino Muledda, presidente nazionale del partito.
“I Riformatori non possono che accogliere con il massimo favore la proposta dei Rossomori e sono pronti sin da subito a collaborare con la maggioranza su questa materia", ha detto il capogruppo dei Riformatori Sardi, Attilio Dedoni.
“Quando da una forza politica di maggioranza viene avanzata una proposta improntata a un vero autonomismo, non possiamo tirarci indietro – ha aggiunto Dedoni – Considerato che siamo stati noi i primi a proporre la regionalizzazione dell’intera rete stradale isolana. Non ci interessa il riconoscimento della primogenitura ma che si faccia, bene e in tempi ragionevoli per liberarsi dal pesante giogo dell’Anas, i cui disservizi hanno ridotto le nostre strade a uno scenario di guerra disseminato di trincee e campi minati. Siamo pronti a ritirare la nostra proposta di legge nel momento in cui ne dovesse venire presentata una analoga da parte del centrosinistra e a confrontarci nel merito per arrivare a un testo condiviso.”
Nulla osta anche da Sardegna vera: “Siamo pronti a firmare e votare in consiglio la mozione per regionalizzare la gestione delle strade. E’ una proposta condivisibile in linea con il nostro progetto politico – ha detto il consigliere Efisio Arbau a nome del gruppo – Quando in campo ci sono progetti concreti e condivisibili non abbiamo difficoltà ad accodarci e sostenerli. E’ in perfetta linea con il nostro progetto di Sardegna, dove si ha meno Stato centrale e più Regione responsabile di governarsi da sola”. (red)