Con un apposito disegno di legge, la Giunta Pigliaru intende istituire l’Avvocatura regionale della Sardegna, che sarà incaricata delle funzioni di difesa delle amministrazioni del comparto di contrattazione regionale del sistema Regione. Ora il ddl passerà al vaglio del Consiglio regionale.
Secondo l’assessore regionale del Personale, Filippo Spanu, “si tratta di un’importante riforma che copre un vuoto organizzativo e normativo. Vengono organicamente disciplinati aspetti significativi che riguardano l’attività degli avvocati della Regione: inquadramento, funzioni e disposizioni sull’accesso. Prevede che svolgano le mansioni professionali in autonomia e nel rispetto della disciplina dell’ordinamento della professione forense e rispondano dell’espletamento del mandato professionale unicamente al presidente della Regione”.
Il disegno di legge stabilisce che l’inquadramento professionale e il trattamento economico dei profili che compongono l’Avvocatura regionale sono specificatamente disciplinati dalla contrattazione collettiva mediante discipline distinte nell’ambito del contratto di comparto. Inoltre, viene previsto che si acceda all’Avvocatura regionale attraverso concorso pubblico per titoli ed esami.
Ma secondo i consiglieri di Fratelli d’Italia, Gianni Lampis e Paolo Truzzu, con l’istituzione dell’Avvocatura regionale il presidente Pigliaru “punisce gli otto legali dell’avvocatura regionale che hanno fatto causa e vinto all’Amministrazione, demansionandoli e non affidando loro nessuna nuova procura. È, infatti, curioso che la Giunta per 5 anni abbia assegnato il massimo punteggio all’avvocatura regionale, gli otto avvocati ricorrenti hanno sempre preso il massimo punteggio, però con la riforma i legali vengano discriminati”.
“La Giunta, però, dimentica, o fa finta di dimenticare – hanno aggiunto – l’esistenza della legge professionale forense che negli articoli 19 e 23 fa salva la permanenza dell’iscrizione all’albo e l’esercizio dell’attività professionale proprio di quegli otto avvocati che erano iscritti all’albo alla data della sua entrata in vigore. Non è un caso che la Giunta, nella sua riforma, ometta qualsiasi riferimento alla legge che regola proprio le funzioni dei legali degli enti pubblici”.
“È sospetto che dopo la sentenza che dà ragione agli avvocati, sorga improvvisamente la necessità di riformare una struttura che ben ha lavorato e sulla formazione/specializzazione della quale in questi cinque anni Pigliaru e il centrosinistra hanno investito ingenti risorse. Tutto ciò in palese violazione di quanto stabilito dalla legge professionale forense. La Regione dovrà pagare già due milioni di euro agli otto legali, ora Pigliaru e la sua Giunta vogliono perdere altri contenziosi e risarcire altri danni a spese dei sardi”. (red)
(admaioramedia.it)