“È un concorso per far crescere la Regione in tutte le sue strutture e offrire servizi migliori ai cittadini”. Così l’assessore regionale degli Affari Generali, Filippo Spanu, aveva presentato il bando per l’assunzione di 20 dirigenti. Il concorso verrà chiuso con le graduatorie entro il prossimo autunno per designarne 16 per l’Amministrazione regionale; 2 per l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal); 2 per l’Ente acque della Sardegna (Enas).
Dai banchi dell’opposizione, però, è arrivata la richiesta di annullare, oppure almeno sospendere, il concorso: “Troppe le criticità nel bando – ha evidenziato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione consiliare al presidente Pigliaru ed all’Assessore regionale degli Affari generali – In primis, una disparità di valutazione fra il punteggio dei titoli, molto basso, e le prove concorsuali vere e proprie; non è chiaro, inoltre, se la Commissione possa valutare anche lo svolgimento di funzioni dirigenziali, nonché di coordinamento, conferite a personale privo della relativa qualifica senza procedure di tipo selettivo; il bando di concorso, poi, distingue tra i vari ‘ambiti’ cui appartengono i dirigenti da reclutare: l’ambito giuridico amministrativo e l’ambito ‘Giuridico/amministrativo specifico per le politiche del lavoro’ a seconda dell’ente a cui si concorre. Ma questa distinzione è incomprensibile, in quanto le specifiche competenze delle due ‘figure’ sarebbero perfettamente sovrapponibili, e illegittima, perché tale separazione tra ‘ambiti’ è in aperta violazione alla legge regionale sui concorsi”.
“Il ruolo dirigenziale è unico – ha aggiunto – Perciò, è discriminatorio, illegittimo e senza senso ipotizzare che il candidato possa partecipare a uno solo dei bandi e non a tutti. C’è un elevatissimo rischio di contenzioso derivante dalla prosecuzione della procedura concorsuale, che potrebbe comportare, qualora fosse successivo all’espletamento del concorso, anche la nullità delle future assunzioni (con conseguente esposizione della regione a rischi risarcitori)”. pPerciò, la richiesta di revoca del bando, o di sospensione della procedura concorsuale, per “valutare in maniera approfondita i possibili vizi di legittimità e di merito e adottare le correzioni eventualmente necessarie”. (red)
(admaioramedia.it)