I 30 milioni di euro ottenuti con il Patto per la Sardegna sono stati programmati insieme ai 6,5 milioni in dotazione alla legge 7 per la ricerca di base e per l’innovazione. Altri 128 milioni di euro sono programmati per investimenti delle imprese in ricerca e innovazione perché facciano sinergia con il sistema della ricerca.
“L’investimento sull’università è parte del disegno complessivo che riguarda tutta la filiera dell’istruzione – ha sottolineato il presidente Pigliaru – Dal grande e complesso progetto Iscol@, sia sul fronte dell’edilizia scolastica che su quello della didattica, ai 7 milioni per l’orientamento, finalizzati a combattere la dispersione universitaria. Per questo, oltre a dare continuità alla legge 7, abbiamo fortemente chiesto e ottenuto che all’interno del Patto con il Governo ci fossero 30 milioni da poter indirizzare alla ricerca, puntando sull’innovazione. È un investimento sul presente, con risorse importanti, concrete e immediatamente spendibili. Vogliamo aiutare le nostre università e il nostro intero sistema della ricerca ad essere più competitivi, perché i nostri ragazzi possano dialogare alla pari con tutti”.
“Stiamo applicando anche qui il metodo della programmazione unitaria delle risorse per evitare sovrapposizioni di interventi e duplicazioni della spesa, assicurando il miglior utilizzo sinergico di tutte le risorse – ha aggiunto l’assessore Paci – Abbiamo lavorato a lungo con tutte le parti coinvolte per garantire l’uso migliore delle risorse e oggi mettiamo a disposizione tante importanti opportunità, anche per acquisire competenze scientifiche internazionali da spendere nel contesto regionale. E poi l’innovazione: la nostra vera, grande possibilità di far cadere le barriere geografiche e imporci con le nostre competenze a livello internazionale. Agroalimentare, aerospazio, industria 4.0: settori che vogliamo far crescere all’interno della strategia di specializzazione S3, allargando il concetto di innovazione che grazie al trasferimento tecnologico e alla rivoluzione digitale coinvolge anche i settori tradizionali della nostra economia”.
I fondi del Patto per la Sardegna (30 milioni) saranno utilizzati su tre linee di intervento: 12 milioni, per finanziamento di progetti di ricerca di base promossi dalle due Università della Sardegna, dalle Aziende del Sistema sanitario e dagli organismi nazionali di ricerca, aventi sede operativa in Sardegna (un bando da 6 milioni nel 2017 e un altro di pari importo nei prossimi mesi); 6 milioni, per il finanziamento di progetti strategici di sistema e grandi infrastrutture a supporto del sistema regionale della ricerca. programma Cesar, Centro servizi di ateneo per la ricerca, dell’Università di Cagliari (fino a 3 milioni) avvio di azioni sperimentali in agricoltura innovativa e per lo studio sulle malattie animali all’Università di Sassari (fino a 2 milioni), programma Sos Enattos all’interno del Patto per il Nuorese (fino a 1 milione); 12 milioni, per prosecuzione del progetto Ceep (Centro di eccellenza sull’energia pulita) a favore di Sotacarbo (fino a 4 milioni); progetto Ariasviluppato da Infn, Istituto nazionale di Fisica nucleare, e Carbosulcis per la realizzazione di un’innovativa infrastruttura di ricerca presso la miniera di Monte Sinni, nel bacino carbonifero del Sulcis (fino a 1,4 milioni); Total patient Mmanagement (Tpm), progetto sperimentale di automazione in sanità a favore dei cittadini gestito in Sardegna da Inpeco e Crs4 (800 mila euro). Su questa linea restano da programmare 5 milioni e 800mila euro per attivare progetti di collaborazione con le imprese che servano ad attrarre in Sardegna nuove idee e competenze per arricchire ulteriormente il sistema regionale della innovazione.
I 6 milioni e mezzo della Legge 7 finanzieranno con 500mila euro la mobilità in gruppi di ricerca internazionali dei giovani ricercatori sardi, che potranno poi mettere a disposizione della Sardegna le conoscenze acquisite, 400mila per Visiting professor/Scientist per attrarre negli Atenei sardi scienziati dall’estero, 300mila per il progetto Smart & Safe City, 1,7 milioni per progetti di innovazione trasferibile (900mila euro all’Università di Cagliari, 800mila a quella di Sassari), 200mila per il Digital Innovation Hub per promuovere e coordinare insieme a Confindustria, al sistema camerale e alle Università l’innovazione delle imprese sarde. Tra gli interventi più rilevanti, anche 500mila euro per progetti di ricerca strategici in agricoltura, 900mila per la ricerca S3, la strategia di specializzazione intelligente, 400mila per la ricerca in area sanitaria ed infine 900mila euro per la Biblioteca Scientifica Regionale. (red)
(admaioramedia.it)