Approfittando del suo giro nazionale per promuovere il ‘sì’ al Referendum costituzionale del 4 dicembre, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontrerà in Sardegna il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, che è accompagnato da una delegazione composta di un centinaio tra imprenditori, ministri e consiglieri di Stato: mercoledì 16, orario incerto vista la ricca agenda, al Forte Village di Santa Margherita di Pula. Poi, il Presidente cinese proseguirà il suo viaggio verso il Perù, dove sabato 19 e domenica 20 novembre parteciperà al summit economico dell’Apec (Asia Pacific Economic Cooperation)
Renzi sarà nell’Isola sia mercoledì (alle 18 al palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari) che giovedì 17 (alle 13.30 al teatro Verdi a Sassari). Durante la sua visita, Renzi, giovedì mattina, sottoscriverà il ‘Patto per Cagliari’ (168 milioni di euro per i comuni della Città Metropolitana, che riguardano metropolitana di superficie, riassetto idrogeologico, scuole ed impianti sportivi) col sindaco metropolitano, Massimo Zedda, alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Giovedì, alle 11, visiterà anche l’impianto terna di Codrongianus.
La visita nell’isola del premier Renzi ha attirato l’attenzione dell’opposizione di centrodestra: “Da Renzi patti fasulli e scippi veri – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Mentre si atteggia a benefattore con risorse che appartengono già alla Sardegna, con l’altra mano sottrae centinaia di milioni: nella legge di bilancio proposta dal Governo si prolunga fino al 2020 lo scippo di ben 700 milioni di euro ogni anno. Alla vigilia della consultazioni elettorali e referendarie, puntuali arrivano patti, promesse e pacche sulla spalle ai suoi compagni dell’isola, ma neanche un euro e un’azione concreta per la nostra terra. In tre anni è passato dal Mater Olbia al patto di stabilità, alla messinscena del patto per la Sardegna insieme al presidente della Regione a Sassari. La riforma costituzionale è il ‘piede di porco’ per svaligiare ancora una volta la nostra isola. Il nuovo articolo 119 prevede infatti che lo Stato centrale possa infilare le zampe nel salvadanaio dei sardi con una semplice legge ordinaria”.
Per l’eurodeputato Salvatore Cicu “la firma del ‘Patto per Cagliari’ va tenuta lontana da ogni tentativo di sponsorizzazione elettorale o politica da parte dello stesso Primo Ministro, soprattutto a pochi giorni dalla campagna referendaria di dicembre” ed ha invitato il Premier, ma anche la Giunta regionale, ad inserire Cagliari e tutta la Sardegna “in un contesto di insularità che il Governo Renzi continua ancora a trascurare, lasciando isolata una battaglia politica necessaria per la nostra Isola”. Inutile passerella anche per Marcello Orrù, consigliere regionale del Movimento cristiano Forza popolare: “I sardi sono stanchi delle promesse da marinaio del Presidente del Consiglio che nel maggio 2014 annunciava per il settembre successivo un grande piano di rilancio della Sardegna a cui seguiva due anni dopo, nel luglio 2016 il Patto-Patacca per la Sardegna, un’enunciazione di impegni finanziari che sottraevano risorse alla nostra terra rispetto a quelle finanziate in precedenza”.
Anche i Riformatori, attraverso il consigliere regionale Attilio Dedoni, vedono nell’arrivo di Renzi “l’ennesima presa in giro per i piccoli comuni dell’interno ordita da uno Stato e da una Regione che pensano solo agli interessi della politica e non a quelli delle comunità. Ancora una volta, l’attenzione del Governo è rivolta alle grandi aree urbane, mentre per le zone periferiche minacciate dallo spopolamento e dalla desertificazione, che rappresentano la parte più ampia dell’Isola, ci sono solo chiacchiere. E’ offensivo vedere come, davanti ai primi cittadini che protestano contro le assurde norme finanziarie introdotte da Governo e Giunta regionale, invece di studiare delle soluzioni si pensa a svilire le Istituzioni al punto da renderle un banale strumento di propaganda”. (red)
(admaioramedia.it)