La Giunta regionale ha deciso di vederci chiaro nel fenomeno del precariato nei propri uffici, perciò ha concordato con il Consiglio regionale di realizzare un monitoraggio che consenta di quantificare il fenomeno (si parla di circa 3.700 lavoratori precari, compresi enti ed agenzie regionali) e di individuare le soluzioni più idonee.
“No a soluzioni tampone o parziali, che rischiano di creare disparità di trattamento – ha commentato Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Si intervenga per risolvere la questione precari con riferimento a tutti coloro i quali hanno maturato il diritto alla stabilizzazione. Se saranno rispettate queste condizioni, allora saremo disposti a fare la nostra parte affinché la stagione del precariato si chiuda una volta per tutte e si torni nel binario della normalità: quello dell’accesso alla Pubblica amministrazione mediante pubblico concorso. Giusto dare risposte a chi ha prestato il proprio lavoro per tanti alla Regione, ma altrettanto giusto garantire pari opportunità per tutti”.
Per Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il tema del precariato non si affronta con un semplice monitoraggio: “Aumentano le chiamate di lavoratori precari. È ora di dire basta a questa pratica e di aprire una nuova stagione di concorsi pubblici per ringiovanire la Pubblica amministrazione. Il Governatore aveva annunciato già nelle dichiarazioni programmatiche di inizio mandato di voler svecchiare la PA e garantire l'accesso ai agli uffici pubblici mediante i concorsi come stabilito dall'art.97 della Costituzione, ma nulla è stato fatto se non continuare colpevolmente a infoltire il numero di precari con nuove assunzioni ad hoc negli uffici e società in house della Regione. Non vorrei che il blocco delle assunzioni indicato dall’assessore Demuro come causa principale del precariato funzioni come una porta girevole a comando. Oggi è possibile avviare un programma di nuovi ingressi in Regione col duplice effetto di garantire un guadagno di migliori competenze da un lato e un risparmio per le casse regionali dall'altro. La strada da seguire è quella costituzionale: il concorso, aperto a tutti, unica ed equa soluzione, in quanto capace di offrire i giusti diritti tanto ai precari, quanto ai dipendenti regionali di ruolo con qualifiche non corrispondenti al titolo di studio, nonché a quella moltitudine di giovani e meno giovani che da anni attende semplicemente un'opportunità”. (red)
(admaioramedia.it)
5 Comments
Luca Belfiori
Luca Belfiori liked this on Facebook.
Franco Ricotta
Franco Ricotta liked this on Facebook.
Lucia Tidu
Lucia Tidu liked this on Facebook.
Betty Fidio
Betty Fidio liked this on Facebook.
Gio Vanna
Gio Vanna liked this on Facebook.