Lo scorso 23 gennaio è stato varato l'accordo istituzionale della Regione Sardegna che disciplina la concessione e la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2015.
«Per la prima volta i dipendenti degli studi professionali rimarranno senza ammortizzatori sociali e non potranno accedere alla Cig e alla mobilità in deroga, perché non rientrano nel concetto di impresa ai sensi degli articoli 2082 e 2082 del codice civile come puntualizzato dal Ministero del Lavoro.» E’ la denuncia della presidente di Confprofessioni Sardegna, Susanna Pisano, che al termine dell'incontro in Regione si è rifiutata di sottoscrivere il verbale di accordo istituzionale.
«La decisione della Regione, che ha applicato alla lettera il decreto interministeriale del 1 agosto 2014, esclude una significativa fascia di lavoratori che operano nel comparto delle professioni, contrassegnato da una profonda crisi economica – ha aggiunto Pisano – Dobbiamo denunciare con forza che anche in Sardegna gli studi professionali sono discriminati sistematicamente. Da una parte, infatti, non hanno accesso agli strumenti e ai vantaggi previsti per le piccole e medie imprese; ma quando si tratta di assoggettarli a oneri fiscali vengono considerati come imprese.»
La presidente di Confprofessioni Sardegna ha chiesto alla Regione di aprire un tavolo tecnico per l'adozione di misure specifiche, anche nell'ambito della flexisecurity a sostegno del comparto professionale. (red)
(admaioramedia.it)