La Regione ha presentato al Governo nazionale una proposta per realizzare il Patto per la Sardegna, all’interno del Masterplan con il Sud e l’ha voluto illustrare durante la conferenza Regione-Enti Locali, in una riunione organizzata a Villa Devoto con Pier Sandro Scano, presidente Anci, Andrea Soddu, sindaco di Nuoro, Rodolfo Cancedda, rappresentante Asel, e Carla Medau, rappresentante Aiccre.
“C’è una differenza sostanziale tra il patto che il Governo ha firmato con altre Regioni del Mezzogiorno e quello che firmerà con noi – ha spiegato il presidente Pigliaru – Se lo spirito generale è riprogrammare le risorse per venire incontro alle reali esigenze dei territori, per la Sardegna vogliamo che si tenga conto di una narrazione chiara e forte, del tutto originale. All’ordinaria programmazione dei fondi Fsc, infatti, va aggiunta la straordinarietà del tema insularità, cui destinare ulteriori risorse. Già un anno fa, ad Olbia, abbiamo presentato al governo un dossier specifico sui problemi che ne derivano, non lamentele generiche ma certificazione degli svantaggi attraverso la concretezza dei numeri. Individuando gli interventi che possono mitigare gli effetti negativi dati da una condizione che è geografica e quindi strutturale: continuità territoriale, trasporto interno su ferro, metano. Alle nostre specifiche richieste, il Patto dovrà dare risposte altrettanto specifiche con contenuti veri e finanziamenti adeguati”.
Il Patto, che dovrebbe essere firmato durante il mese, stanzia risorse per 1.509 milioni di euro definendo le azioni di programmazione del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) e dà risposte al dossier insularità. Pigliaru ha comunicato di aver richiesto un cofinanziamento sulla continuità territoriale per 30 milioni all’anno per un minimo di 4 anni: 120 milioni in tutto, a cui sommare ulteriori risorse regionali, per rinforzare la continuità verso Roma e Milano. “Affiancaremo un rilancio della CT2 e azioni su altre rotte – ha aggiunto – non appena sarà sciolto il nodo delle decisioni atteso dall’Unione europea”. Forte impegno anche nel trasporto su ferro per ridurre i tempi di percorrenza tra nord e sud dell’Isola e collegare tra loro i tre aeroporti, per portare le ferrovie sarde dentro la rete dei collegamenti nazionali. Sul metano, la clausola proposta al Governo chiede “condizioni analoghe a quelle di cui godono i cittadini delle altre regioni, l’impegno sulla dorsale, la parità di costi e la garanzia di condizioni di concorrenza”. Infine, il presidente Pigliaru ha indicato i settori prioritari su cui si concentreranno le azioni del fondi Fsc: oltre alla mobilità, ci sono infrastrutture, scuola, sanità, ambiente, sviluppo economico e produttivo e copertura degli ammortizzatori sociali 2014.
L’annuncio del Patto per la Sardegna col Governo Renzi non convince Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia: “Pigliaru contrabbanda come carezze i colpi sotto di Renzi la cintura ai sardi. Tutti ricordano le promesse di un anno fa del Presidente del Consiglio davanti all’ingresso del Mater Olbia: aveva promesso di tornare alla fine dell’estate 2015, ma di lui e delle soluzioni promesse non si è vista l’ombra. Arrivati ormai a metà mandato pensano di cavarsela con la ripetizione degli annunci di allora e con promesse mantenute alla rovescia. Avevano annunciato clamorose vittorie sulle entrate, i soldi dovuti dallo Stato alla Sardegna, ma il Presidente della Regione si è fatto scippare sotto il suo naso un miliardo e ha pure ringraziato. E sono pronti nuovi scippi, visto che la legge di stabilità 2016 prevede ulteriori contributi di finanza pubblica della Sardegna decisi direttamente da Roma e ulteriori tagli in settori che saranno decisi dalle altre Regioni o dallo Stato direttamente”.
“Ora sentiamo parlare non di risorse in più – ha aggiunto l’ex Governatore – ma della solita rimodulazione di fondi già stanziati e soprattutto già diminuiti unilateralmente dal Governo. Si citano ripetutamente 30 milioni per la continuità territoriale: o non sono mai arrivati o Pigliaru è incapace di spenderli. Anche nel settore dei trasporti ripetono annunci e impegni mantenuti alla rovescia: promettono la CT2, ma solo loro ad averla cancellata nell’ottobre 2014, a non aver utilizzato risorse disponibili, recando un danno gravissimo ai passeggeri e ai territori. E ancora una volta si creano l’alibi per non fare nulla, perché rimandato tutto a quando saranno sciolti i nodi dell’Ue, che non impediscono alla Giunta di prendere le decisioni che non ha il coraggio di adottare. La Sardegna non può aspettare un presidente che da due anni è ancora fermo a rileggere le sue dichiarazioni programmatiche”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
ugocappellacci
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Maria Bonaria Usalla
Ma non si vergogna neanche un po’?
Rosalba Serra
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