Se il Governo Conte con l’incremento dell’indebitamento pubblico avrà a disposizione circa 40 miliardi di euro in più da spendere nella manovra 2019, va considerato terminato “il periodo dell’austerità e della necessità di risanare il debito pubblico, allora è finito anche il tempo di pagare i 684 milioni all’anno di accantonamenti che servono solo ed esclusivamente a sanare il debito”. Questo il succo della lettera che l’assessore regionale del Bilancio, Raffaele Paci, ha inviato al ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Nella missiva, inviata anche a tutti i parlamentari sardi, l’esponente della Giunta Pigliaru ricorda che “gli accantonamenti sono un prelievo forzato che lo Stato effettua sulle entrate dell’Irpef che lo Statuto Sardo, legge di rango costituzionale, assegna alla Sardegna. In particolare, alla Sardegna spettano i 7/10 dell’Irpef che però nella realtà si riducono ai 5/10, tenendo conto dei 684 milioni che lo Stato ha trattenuto nel 2018, così come negli anni precedenti e futuri”. Inoltre, l’assessore Paci ricorda che “anche la Corte costituzionale, pur ribadendo che tutte le Regioni devono contribuire al risanamento dei conti nazionali, ha in più occasioni stabilito la illegittimità di norme che prevedono gli accantonamenti per un periodo illimitato, perché di fatto modificano in modo surrettizio e unilaterale lo Statuto della Sardegna e che l’accordo sul nostro contributo alla finanza pubblica è scaduto nel 2017 e che da allora il presidente Pigliaru ha inviato numerose e motivate richieste di forte riduzione”.
“Tuttavia – ha aggiunto – né il Governo precedente né quello attuale hanno mai dato risposte concrete alle nostre proposte. Adesso però non ho dubbi che il Governo Conte, avendo sancito la fine del periodo dell’austerità e del risanamento dei conti pubblici nazionali, potrà restituire alla Sardegna, all’interno di quella manovra finanziaria da 40 miliardi in fase di predisposizione, le risorse che le spettano di diritto, eliminando gli accantonamenti o riducendoli fortemente”.
La lettera dell’assessore Paci ha determinato l’immediata reazione dell’ex Governatore: “È l’accordo Paci-Padoan che consente allo Stato di scippare 4 miliardi alla Sardegna. L’unica cosa da fare è stracciarlo e mandare a casa chi lo ha firmato”, ha commentato Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Per poi spiegare: “Con quella firma ha ritirato tutti i ricorsi presentati dalla mia Giunta alla Corte costituzionale e ha perfino rinunciato ai benefici di quelli già vinti. Lui e tutto il centrosinistra parlavano con supponenza di ‘accordo storico’ mentre in pratica regalavano i soldi dei sardi allo Stato centrale. Per quattro anni abbiamo chiesto alla Giunta regionale di non perseverare nell’errore e ci hanno risposto con ridicoli comunicati in cui l’assessore diceva di aver ottenuto tutto il dovuto. Se ci fossero ancora dubbi, è stata la Corte costituzionale nel 2017 a chiarire una volta per tutte il danno gravissimo causato da Paci e Pigliaru alla Sardegna, rilevando che l’accoro firmato dai due, a differenza di quello siglato da altre Regioni, non escludeva ulteriori contributi al risanamento della finanza pubblica. Insomma, è stato Paci a dare via libera allo Stato per portare via il salvadanaio dei sardi”.
Anche per Michele Cossa, consigliere regionale, e Franco Meloni del centro studi dei Riformatori, “l’assessore Paci dimostra di avere memoria corta, dimenticando che oggi il problema degli accantonamenti sarebbe molto meno pesante se la Giunta regionale non avesse rinunciato a suo tempo alla vertenza-accise, che costano ad oggi oltre 3 miliardi di euro l’anno ai sardi. Fin dal 2014 il presidente Pigliaru e la sua Giunta sottoscrissero l’accordo suicida con lo Stato sulle entrate che spettavano alla Regione”.
“L’accordo di Paci è costato alla Sardegna almeno un paio di miliardi in quattro anni – hanno aggiunto – oggi la Giunta e la sua maggioranza hanno l’enorme responsabilità politica e morale di avere perduto i soldi delle accise, che i due rifiutarono di difendere davanti alla Corte costituzionale, arrivando al punto di sottoscrivere nelle Norme di Attuazione dello Statuto che quei soldi non spettavano ai sardi. Oggi che sia proprio Paci a chiedere indietro soldi dal Governo è un paradosso. Per fortuna mancano solo pochi mesi alla fine di questa terrificante, per i sardi, avventura politica”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Giovanna Fiori
adesso si sveglia ci hanno fatto derubare miliardi di euro, speriamo che il presidente Conte e il ministro Tria provveda..
Aldo Manunza
Sono i passati Governi asserviti a Roma che sono stati incapaci di farci restituire i miliardi !! Pigliaru compreso…