Considerata l’iperattività, a ridosso delle elezioni (poco prima o addirittura dopo) dell’Assessorato regionale del Personale, non desta stupore una riunione convocata dall’assessore Spanu, per questa mattina, con l’obiettivo di avviare le procedure concorsuali finalizzate ad inglobare i dipendenti Aras in Laore.
“Fermo restando che rimane prioritario dare ai colleghi del’Aras una garanzia di vedersi pagato lo stipendio a fine mese con regolarità fino alla pensione – ha commentato la Cisl – Sia i nostri rappresentanti di categoria che i nostri iscritti in Aras avevano manifestato la propria contrarietà alla procedura finora seguita”.
Secondo la Cisl, sono diversi i punti deboli nel piano normativo, che, peraltro, rischiano di essere oggetto di ricorso con conseguente blocco della procedura: “Laore anziché riservare il famoso 20% dei posti, sui 250 posti messi a bando, come da Decreto Madia, ha lasciato la riserva solo sui 25 aperti all’esterno, non considerando che la riserva deve applicarsi sul totale (225 per soli titoli). Inoltre, alcuni posti a concorso sono per la categoria B, perciò questi devono essere prioritariamente assegnati agli idonei ai concorsi interni già svolti, che, invece, non è previsto, immemori di quanto accaduto 10 mesi fa per i concorsi dell’Amministrazione centrale. Infine, poiché si stanno individuando le sedi dove prima non c’erano posti, prima devono essere accolte le domande di trasferimento dei colleghi dipendenti Laore. Il piano delle assunzioni andrebbe rivisto, tenendo anche conto che la recente Legge 40 del 2018 ha modificato le procedure concorsuali interne semplificandole e che le procedure concorsuali nel resto del comparto sono ancora bloccate”.
“Il problema, comunque, non riguarda solo Laore – hanno aggiunto i sindacalisti Cisl – E si pone il problema della valorizzazione di chi c’è già: in primis, gli idonei (circa 250 in Laore), ma anche chi idoneo non è e necessita comunque di uno sviluppo della carriera sia in termini economici che di opportunità. L’Amministrazione ha insistito sulla sua interpretazione sulla riserva dei posti per i concorsi interni, perché probabilmente non vuole impostare la procedura in modo che si concluda. Consapevoli che saranno altri a dover sbucciare la ‘patata bollente’. Il problema della valorizzazione del personale e della riserva dei posti vale in ogni caso, a prescindere da Aras”. (red)
(sardegna.admaioramedia.it)