Ennesima puntata della misteriosa vicenda degli eletti in Consiglio regionale, con qualche definitiva certezza: Efisio Arbau e Michele Azara (La Base), Modesto Fenu (Zona Franca) e Gavino Sale (Irs), già ‘bocciati’ a fine luglio 2015 dal Tar, non hanno più speranze di rientrare nell’aula di via Roma. Conservano il seggio, che già occupano da diversi mesi, Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta (Upc) e Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi).
Dovrà, invece, aspettare un altro 'verdetto' Gianni Lampis (Fdi), che era stato proclamato eletto dalla Giunta delle elezioni del Consiglio regionale. Questa la sintesi delle decisioni del Consiglio di Stato, che ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei consiglieri già esclusi dal Consiglio e di alcuni candidati del centrosinistra che avevano chiesto di modificare la sentenza di luglio ed ha respinto il ricorso di Lampis contro la sentenza del Tar sulla richiesta di Satta (candidato Uds), che sollecita la valutazione dell'elezione su base circoscrizionale e non regionale. Perciò, ora la proclamazione di Lampis passa nelle mani dell'Ufficio centrale elettorale, che, ovviamente a due anni dalle elezioni, è da ricostituire, perciò il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, scriverà alla Corte d'appello di Cagliari perché provveda, così da ricomporre il plenum dell’Assemblea sarda con il sessantesimo consigliere.
“Il Consiglio di Stato non mette in discussione il risultato elettorale. Ci attendiamo una soluzione rapida e definitiva a una questione che dura da troppo tempo – questo il commento di Fratelli d’Italia alla nuova sentenza del Consiglio di Stato – Nel verbale dell'Ufficio centrale elettorale è stato da subito indicato specificamente che il seggio dovesse spettare al candidato più votato nelle fila di Fratelli d’Italia nel collegio del Medio Campidano, Gianni Lampis appunto. Il partito continua ad esprimere fiducia nella magistratura ed estrema serenità per una veloce soluzione della vicenda. I nostri legali valuteranno come meglio agire per garantire il rispetto sia della legge che della volontà popolare”. (red)
(admaioramedia.it)
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