Da questa mattina, oltre 300, tra parlamentari, assessori e consiglieri regionali, sindaci e dirigenti di partito, sono riuniti, all’ex collegio degli Scolopi di Sanluri, intorno a otto tavoli tematici che affronteranno le principali vertenze della Sardegna: Entrate e bilancio; Sanità; Trasporti; Scuola, cultura e innovazione; Ambiente, energia e rifiuti; Enti locali e riforme; Lavoro e politiche sociali; Agricoltura. E’ il tanto atteso ‘conclave’ della maggioranza di centrosinistra e della Giunta regionale, voluto dal segretario regionale del Pd, Renato Soru: un punto di rilancio della coalizione e la verifica dell’azione di governo della Giunta Pigliaru.
“Le riforme si fanno in Consiglio regionale, non a casa di Renato Soru – hanno commentato Ignazio Locci e Stefano Tunis, consiglieri regionali di Forza Italia – Le riorganizzazioni profonde sono un patrimonio di tutti: devono rappresentare il frutto del confronto democratico nelle Commissioni e nel Consiglio regionale e non possono diventare merce di scambio utile a risolvere le beghe interne alla maggioranza e al Partito democratico. Il centrosinistra smetta di usare le istituzioni come delle garçonnière e riporti il dibattito politico all’interno dell’aula, prestandosi al confronto serio con le forze di opposizione e con le parti sociali”.
“Siamo ben consapevoli che fino a oggi la maggioranza ha agito senza coinvolgere nessuno, venendo meno al sacrosanto principio della democrazia – hanno aggiunto i due esponenti azzurri – Ma confidiamo in un guizzo di umiltà dei professori e spero si mostrino capaci di scendere dal piedistallo aprendo il dibattito a quanti possano offrire il proprio contributo. Nelle sedi deputate, naturalmente, come la massima assemblea dei sardi, non a casa del segretario del Partito democratico. Perché i ’tavoli tematici’ apparecchiati da Renato Soru, da cui probabilmente non uscirà nulla (fatta eccezione per le proposte dell’assessore Maria Grazia Piras, gli altri non hanno fatto i compiti a casa), servono solo per darsi un tono e confermano che questo governo non ama il dibattito”. (red)
(admaioramedia.it)
10 Comments
Romano
Vi meravigliate di questo modo di agire? Non avete capito ancora che siamo in un regime? Anche nella legge sulla scuola, avete visto quali sono le linee di indirizzo dell'educazione sessuale nelle scuole dell'infanzia? Almeno in Germania, nel regime nazista, il Ministero retto dal Ministro Goebbels si chiamava della pubblica istruzione e della propaganda. Qui fanno lsa propaganda per i Gender e per l'onanismo precoce a partire dalla scuola dell'infanzia, ma è sempre propaganda.
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