Nei giorni scorsi, su queste pagine, abbiamo raccontato della selezione indetta, lunedì 25 febbraio, ad urne chiuse, dall’Assessorato regionale del Personale per la mobilità esterna di un dirigente. Poi, abbiamo scoperto la lieta novella di mercoledì 20 febbraio, quando, ad appena quattro giorni dall’apertura delle urne, l’Assessorato regionale del Bilancio ha indetto una selezione per un consulente, che peraltro si dovrebbe occupare di temi sovrapponibili a quelli dell’Ase (Agenzia sarda delle entrate).
Due esempi in ‘difesa’ della macchina burocratica regionale, sovente accusata di inefficienza e lentezza. Invece, adeguatamente ‘sollecitata’ dall’Esecutivo non si è concessa tregua neanche durante lo ‘spoglio elettorale infinito’ e per riprendere il lavoro non ha atteso la proclamazione degli eletti e la nomina dei nuovi assessori della Giunta Solinas.
Come è accaduto nel caso della nomina della commissione esaminatrice del corso-concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti regionali: venerdì 1° marzo, l’Assessorato regionale del Personale – che in queste ultime settimane si è finalmente distinto per iperattività – ha individuato i cinque commissari ed i quattro componenti aggiuntivi. Il corso-concorso è stato bandito lo scorso 20 dicembre e prevede di inserire 18 dirigenti nell’Amministrazione regionale e 2 nell’Enas (Ente acque della Sardegna). A presiedere la commissione è stato chiamato Francesco Frieri, attualmente direttore generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, mentre dal 2004 al 2009, dopo una legislatura come capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio comunale, è stato assessore al Bilancio della Giunta comunale di Modena, dove sedeva al fianco dell’attuale governatore del Partito democratico, Stefano Bonaccini. Gli altri quattro commissari sono Monica Cesari (dirigente comunale di Lugo, in provincia di Ravenna, ex collega di Frieri all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, dove lui è stato direttore generale per sette anni), Annamaria De Michele (avvocato amministrativista con studio a Bologna, più volte consulente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna), Elena Gamberini (direttore generale dell’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana) e Federico Amedeo Lasco (dirigente dell’Agenzia della Coesione territoriale e nel 2009 dirigente nell’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino).
Cinque commissari in arrivo da oltre Tirreno perché, come si legge nella nomina, per “l’elevatissima partecipazione alla procedura di dipendenti appartenenti al sistema Regione è opportuno individuare i componenti ed esperti della Commissione esaminatrice al di fuori del territorio regionale”. Unici sardi, i componenti aggiuntivi: Marco Galisai (esperto dl apparecchiature ed applicazioni informatiche), Susanna Licciardi (esperta di lingua inglese), Antonina Scanu (esperta di lingua sarda) e Marinella Locci (segretario). Insomma, la motivazione non appare proprio un’esibizione di stile, in parole povere si potrebbe interpretare così il pensiero dell’assessore Spanu: ‘non ci fidiamo del giudizio dei commissari sardi’.
Al netto della questione ‘etnica’, a conferma di una tendenza (ricorrere a manager e dirigenti dalla Penisola) che ha contraddistinto in sanità la Giunta Pigliaru, e dei costi importanti che andranno ad incidere nelle casse regionali (considerate le numerose trasferte che i cinque commissari dovranno affrontare), resta l’opportunità dei tempi scelti sia per indire il concorso (a due mesi dalle elezioni) che per la nomina della commissione, fatta addirittura ad urne chiuse da una settimana.
Fabio Meloni
(sardegna.admaioramedia.it)