Il presidente Pigliaru annuncia di voler impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la Legge di stabilità nazionale in riferimento agli accantonamenti (“Un prelievo costante ai danni della Sardegna che consideriamo ingiusto”), ma non convince l’opposizione.
“La Giunta regionale si sveglia dopo lo scippo di 2 miliardi di euro alla Sardegna e dopo aver firmato gli accordi-fregatura?”, ha chiesto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia. “Sarebbe bastato non ritirare quelli promossi da noi per ottenere un risultato oggi e non chissà quando – ha aggiunto l’esponente azzurro – Dopo tre anni in cui hanno millantato vittorie storiche, si accorgono soltanto ora che esistono gli accantonamenti e che, in barba alle loro ‘serie interlocuzioni’, sono stati addirittura prorogati fino al 2020. Per tre anni hanno sputato veleno sulle nostre azioni, hanno detto che i ricorsi non servivano a niente perché il loro stile è quello della serietà e soltanto ora si accorgono di essere stati trattati da polli”.
Cappellacci ha ricordato che è stato proprio Pigliaru a firmare un accordo col Governo nel 2014, ritirando tutti i ricorsi e rinunciando agli effetti positivi, “sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto che dovessero derivare da eventuali pronunce di accoglimento”.
Per Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della commissione consiliare Bilancio, “l’impugnazione è la testimonianza plastica del fallimento della leale collaborazione. Rinunciare ai ricorsi, come richiesto dal duo Renzi/Padoan, è stato un crimine contro i sardi e la Sardegna di cui oggi Pigliaru e Paci cercano tardivamente di nascondere le prove della loro colpevolezza”. (red)
(admaioramedia.it)