“Correggiamo insieme in Consiglio un pasticcio anti-sociale, che non solo non apre alcuna prospettiva di rilancio, ma punisce il lavoro e i settori tradizionali della nostra economia”. E’ l’appello rivolto alla maggioranza da Ugo Cappellacci ed Alessandra Zedda, consiglieri regionali di Forza Italia, per una rivisitazione del documento contabile proposto dalla Giunta Pigliaru.
“Sono gli stessi assessori, i vertici regionali di partito, le organizzazioni di categoria, i sindacati e perfino qualche settore della maggioranza a certificare, dati alla mano, la mancanza di un’anima un bilancio cinico e spietato – hanno sottolineano i due forzisti – 29 milioni di euro per il lavoro; un taglio del 10% delle risorse per l’agricoltura; 27 milioni di euro per gli enti locali (addirittura 35 in meno rispetto al 2013) sono solo alcuni esempi di una politica a perdere. Anche nel campo dell’istruzione, il cavallo di battaglia della campagna elettorale, alla prima prova dei fatti la Giunta dei professori ha fatto cilecca, aumentando la tassa per il diritto allo studio. Da un lato la Giunta Pigliaru afferma di avere più risorse, ma dall’altro taglia dove non dovrebbe.”
“L’auspicio è che anche le dichiarazioni odierne su 300 milioni che, neppure compensano i soldi sottratti dal Governo Renzi alla Sardegna nell’ultimo anno, non siano solo l’ennesima patacca e l’ennesimo bluff – hanno aggiunto – Finora abbiamo visto solo conferenze stampa e gli unici atti concreti, come i vari decreti e l’accordo fregatura di luglio, anziché dare qualcosa in più alla nostra Isola hanno tolto quanto avevamo già ottenuto. Solo con la legge di stabilità recentemente approvata lo Stato centrale preleva dalle casse della Sardegna 388 milioni (97 ogni anno). A questo si aggiunge lo scippo di 84 milioni di fondi Fsc e i 65 per coprire gli 80 euro renziani. Delle due è l’una: o non ci sono risorse in più oppure l’Esecutivo è confuso sulle reali priorità dell’Isola. Più che l’agenzia delle entrate sarda, è stata istituita l’agenzia delle entrate di Renzi per dirottare i soldi della Sardegna verso l’Expo, Roma Capitale, Marghera etc. “
“Il prezzo di questa mancanza di coraggio viene pagato dai Sardi sia con il mutuo citato che con l’incremento dell’IRAP, che noi avevamo ridotto del 70% – hanno concluso Cappellaci e Zedda – una misura che colpirà le imprese e che sarà un’ulteriore salasso anche per gli enti pubblici. Avere coraggio in politica significa difendere adeguatamente l’interesse dei sardi a Roma, ma anche e soprattutto ammettere qualche errore e correggere il tiro. Noi proporremo una serie di emendamenti per verificare se la Giunta e il Consiglio regionale ci sia questo coraggio”. (red)
(admaioramedia.it)