Da mesi, i centri e gli sportelli antiviolenza denunciavano il rischio di chiudere per il mancato versamento dei finanziamenti da parte della Regione, non essendo state ancora erogate due annualità. Il grido d’allarme del Coordinamento della Rete regionale dei Centri antiviolenza e antistalking, riunito a Tramatza per definire le iniziative finalizzate a scongiurare la fine dei servizi finora garantiti, nei giorni scorsi era stato raccolto dal consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa.
Ieri sera, poi, c’è stato un incontro tra l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ed i responsabili dei Centri antiviolenza della Sardegna e gli assessori ai Servizi sociali di alcuni Comuni, dove hanno sede i centri, confermando “la volontà di supportare l’attività dei centri, che svolgono un ruolo rilevante nel contrasto e nella prevenzione della violenza sulle donne”.
Sono state anche evidenziate alcune criticità nella erogazione di fondi, che l’assessore Arru, con il supporto degli uffici della Direzione delle politiche sociali, si è impegnato a superare nei prossimi giorni, in particolare per la semplificazione della rendicontazione, che avverrà di norma da parte del Comune beneficiario dei fondi. In successivi incontri saranno approfondite le modalità per una più efficace programmazione delle attività dei centri antiviolenza. Inoltre, nei prossimi giorni, sarà costituito il Coordinamento regionale dei soggetti promotori/gestori dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza. (red)
(admaioramedia.it)