L’obiettivo è quello di “una società inclusiva”, dal nome della delibera approvata dalla Giunta regionale, da raggiungere con uno stanziamento di 950 milioni di euro per il prossimo triennio (ben 350 nel 2016): 237,8 milioni di provenienza regionale; 59,4 milioni statali; 53,5 milioni europei. Gli interventi sono programmati lungo sei obiettivi generali: spendere in modo più efficace ed efficiente per garantire una protezione sociale adeguata e sostenibile (216,15 milioni di euro) per welfare regionale, non autosufficienza e disabilità; lotta alla povertà (55,79 milioni) per sostegno al reddito, contrasto al disagio abitativo, potenziamento rete ed offerta dei servizi sociosanitari; promuovere politiche di sostegno ed inclusione sociale (23,32 milioni) per immigrati, persone a rischio marginalità e ruolo sociale dello sport; rafforzamento dell’economia sociale (8,69 milioni) per la cooperazione ed il no profit; supporto alle famiglie e alla genitorialità (27,95 milioni); sperimentare progetti di innovazione sociale (18,97 milioni) per riqualificazione sociale di quartieri disagiati e social impact investing. Quindi, dalle azioni di carattere socio-sanitario a quelle rivolti all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, dal superamento del disagio abitativo al sostegno al welfare familiare, da realizzare con il metodo della programmazione unitaria attraverso il lavoro della cabina di regia, che consenta di spendere in modo efficiente e organizzato e di mappare i bisogni soddisfatti, evitando doppioni e ambiti non coperti.
“La Regione sta facendo tanto per sostenere le persone in difficoltà strutturale o temporanea con politiche attive e passive di inclusione – ha detto il presidente Pigliaru –Tutti questi strumenti ora verranno articolati e coordinati, con un approccio diverso e condiviso con la nostra maggioranza”.
“Abbiamo già messo in campo importanti interventi finalizzati all’inclusione lavorativa delle fasce più deboli – ha sottolineato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – Tanto è stato fatto per mettere in piedi una rete di sostegno a persone in difficoltà e alle persone disabili, favorendo ambienti di lavoro adatti per loro. Con la Programmazione unitaria, coordiniamo le azioni, con piani personalizzati e integrati”. “È importante – ha aggiunto l’assessore della Sanità, Luigi Arru – conoscere gli interventi messi in campo dai diversi Assessorati, avere contezza delle diverse misure e della loro efficacia, sviluppare indicatori per capire come recuperare una persona in difficoltà e aiutarla a evolvere. Questa nuova impostazione di lavoro integrato ci consente di abbandonare un modello, quello assistenzialista, e puntare su un welfare generativo, di scambio”. (red)
(admaioramedia.it)
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