“Il programma di concessione dei contributi per l’organizzazione di manifestazioni di grande interesse turistico, tra le quali figurano anche quelle a carattere sportivo, prevede l'avvio di specifiche procedure di legge”. Lo ha detto l’assessore del Turismo, Francesco Morandi, intervenendo sulla polemica, legata alla tappa mondiale di rally che dovrebbe tenersi nei primi giorni di giugno in Sardegna, scatenata dalle proteste di Olbia, sede del Rally Costa Smeralda, che si sente 'scippata' da Alghero, per il secondo anno quartier generale della manifestazione. Sfida che rischia di far perdere alla Sardegna l'appuntamento mondiale, come hanno fatto intendere i vertici dell'Automobil Club d'Italia in una nota ufficiale inviata alla Regione.
"Le competizioni internazionali che rilasciano, o concorrono a rilasciare, titoli mondiali da parte delle rispettive Federazioni, saranno selezionate anzitutto, sulla base di un apposito bando, da emanare subito dopo la pubblicazione della legge finanziaria – ha aggiunto l'Assessore – Pertanto, la Regione non fa nessuna preferenza; piuttosto, stabilirà criteri oggettivi e corretti per identificare i partner degli eventi più importanti, esattamente come capita nelle amministrazioni più virtuose”.
E’ intervenuto sul tema anche Silvio Lai, senatore Pd: “Nella vicenda del Rally vedo segni di provincialismo che non si addicono alle Istituzioni e al livello dell’argomento che viene trattato. Non riuscirei ad immaginare la Regione Lombardia che fa saltare il GP di Formula 1 perché piuttosto che farlo a Monza propone di farlo all’autodromo di Varese, città del presidente Maroni. Non farebbe bene all’Isola perdere una manifestazione mondiale di questo profilo, che lancia la stagione turistica in tuta l’isola, ma soprattutto perderla con questo stile, tra litigi inutili e stucchevoli tra città, e perdendo la faccia sul piano nazionale.”
“Ciò che è avvenuto tra la Regione e l’ACI è frutto di un’interlocuzione che da una parte dava per scontato la riconferma dell’edizione di successo dell’anno precedente, con colloqui avvenuti a margine della manifestazione del giugno 2014 – ha aggiunto Lai – dall’altra l’idea che si potesse con facilità riprogrammare l’edizione riportando a Olbia la base del Rally, probabilmente sottovalutando le ragioni dello spostamento, a tutti conosciute. Prima di ritirare l’interesse alla manifestazione nel 2015 che impedirà di confermarla in Sardegna nei prossimi anni, penso che, con tutto il rispetto e la stima per l’Assessore al Turismo che ha seguito in questi mesi questo percorso, la responsabilità del fare o no una manifestazione mondiale di quel livello, unica in Italia e tra le 13 mondiali, che vale oltre 5 milioni di budget e porta l’immagine dell’Isola per 4 giorni in tutto il mondo, può ricadere solo sul Presidente.” (red)
(admaioramedia.it)