Il Comitato cittadino contro l’apertura di un centro per l’immigrazione, nasce nel 2014 dopo aver appreso, da fonti sindacali della Polizia penitenziaria, della chiusura del polo formativo della scuola polizia penitenziaria di Monastir. Il Comitato si è sempre posto l’obbiettivo di sensibilizzare ed informare la popolazione su tutti gli aspetti confusi e poco chiari del tema accoglienza in Sardegna: la confusione totale è un dato di fatto.
Nell’accoglienza sarda abbiamo avuto molteplici esempi di inadeguatezze e disservizi, dovuti essenzialmente alla gestione del sovrannumero dei migranti. Un sistema di accoglienza ormai al collasso, dove vengono prese in considerazione strutture, come quelle della ex scuola della Polizia penitenziaria, fatiscente e in totale stato di abbandono, non adatte ad ospitare migranti perché concepite per altri tipi di servizi. Infatti, la ex scuola della Polizia penitenziaria era un fiore all’occhiello per la Sardegna. Polo formativo per agenti della polizia penitenziaria, dotato di un poligono di tiro, sempre utilizzato da tutte le forze di polizia del territorio. Ora, invece, come ha dichiarato il Prefetto di Cagliari, la ex scuola sarà adibita a Centro polifunzionale per richiedenti asilo, quindi per l’accoglienza e l’assistenza in favore di cittadini stranieri. Ancora non sappiamo quante persone potrà ospitare il Centro: avranno l’intenzione di ripetere l’esperimento di sovraffollamento, come è accaduto al Cara di Elmas? Incertezze che, ovviamente, suscitano nella popolazione incertezza e paura, infatti abbiamo già sperimentato che il controllo dei migranti è pressoché inesistente, lo denunciano gli stessi uomini delle forze dell’ordine, a discapito della responsabilità dei Sindaci, delle istituzioni preposte e del già risicato comparto della Polizia locale.
Altro elemento importante è che spesso all’interno di questi centri vengono ospitate persone di dubbia provenienza, non è un segreto che nelle operazioni di identificazione della Polizia solo una piccola percentuale di migranti dichiara la sua vera nazionalità. Sempre nelle operazioni di identificazione, emerge spessissimo il rifiuto da parte dei migranti di dichiarare le proprie generalità e non è un segreto che alcuni dei presunti minorenni non accompagnati non hanno nulla a che fare con i veri minorenni. Infatti, molti cosiddetti migranti si dichiarano, pur non essendolo, minori di età con dei moduli precompilati, che presumibilmente vengono forniti dalle organizzazioni criminali che controllano gli scafisti. Quindi, in Sardegna stiamo ospitando presunti minorenni che hanno tutele e costi che non dovrebbero avere. Per non parlare poi del numero oramai fuori controllo delle quote assegnate dei migranti alle regioni. Forte perplessità anche sul fatto che continuino a essere portate in Sardegna persone che non vedono la nostra isola come meta accettabile del loro progetto di migrazione, questo è stato ribadito più volte anche dal Presidente della Regione. Vogliamo anche sottolineare che questo immenso flusso migratorio è impostato esclusivamente sulla tratta di esseri umani, vittime di un sistema criminale ormai tristemente noto nei giorni nostri. Questo tipo di accoglienza non è un’accoglienza che appartiene al popolo Sardo, perché improntata esclusivamente ad un finto buonismo, pieno di luoghi comuni.
Queste, in sintesi, le vere e legittime motivazioni del Comitato che ribadisce categoricamente un ‘no a un centro per migranti a Monastir’. Il nostro Comitato è composto da padri, madri, nonni e non per ultimo da diverse componenti politiche, che per evitare strumentalizzazioni, si sono spogliati delle loro vesti ideologiche e politiche. Siamo persone oneste che hanno a cuore il futuro della comunità locale e delle zone limitrofe. Convinti di avere il sacrosanto diritto di ribellarci contro l’ipocrisia di chi ci governa, nonostante le ultime velate intimidazioni per abbassare i toni della protesta, vedi ultima nota prefettizia. Possono pure additarci e etichettarci come vogliono, certi delle nostre buone intenzioni andiamo avanti nella vertenza con determinazione e coraggio, valori per noi imprescindibili. Questo è ciò che ci contraddistingue da chi con l’imposizione cerca di turbare il futuro dei nostri figli.
Alessandra Sedda – Portavoce Comitato cittadino “No al Cpsa a Monastir”
(admaioramedia.it)
2 Comments
webnauta59
RT @admaioramedia: Questa non è accoglienza: no al Cpsa nella ex scuola Polizia penitenziaria di Monastir (Alessandra Sedda) https://t.co/X…
webnauta59
RT @admaioramedia: Questa non è accoglienza: no al Cpsa nella ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir… https://t.co/Na7IXHfc3C https…