Gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale a Quartu Sant’Elena sono stati turbati dall'attentato dinamitardo che, alle 4 del mattino, ha danneggiato l'ufficio protocollo del Comune. L’ordigno è stato piazzato sulla finestra dell’ufficio protocollo sul lato posteriore del palazzo, in via Venezia.
Immediata la reazione del Sindaco, Mauro Contini: «Un gesto vigliacco e criminale del tutto estraneo alla nostra cultura che non colpisce soltanto il cuore della nostra città, ma tutti i Quartesi. Non è vandalismo, è criminalità. Non possiamo e non dobbiamo accettare che un fatto del genere diventi ‘normale’ perché significherebbe precipitare per sempre nell'abisso disperato di certe realtà che nulla hanno a che vedere con la nostra. L'auspicio è naturalmente che i responsabili vengano individuati e puniti in maniera esemplare. Ma di certo, non permetteremo che il linguaggio della paura e della violenza abbia il sopravvento».
Analoga condanna anche dalle massime istituzioni regionali. «Ieri minacce di morte contro il sindaco di Desulo, oggi a Quartu un attentato dinamitardo contro il Comune. Ancora due episodi, gravissimi e inquietanti, che minacciano e non possono che condizionare l’attività amministrativa dei nostri paesi e delle nostre città», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ricordando come in occasione dell’incontro col ministro dell’Interno, Alfano, fosse stata ribadita la necessità della «presenza delle forze dell’ordine nei comuni sardi» e della definizione di «una norma ad hoc da introdurre nel sistema penale italiano, che riconosca l’attentato contro i pubblici amministratori». Ora, ha aggiunto Ganau, «aspettiamo il rispetto degli impegni da parte del Governo sulla sicurezza in Sardegna».
Invito verso Roma rafforzato dal presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru: «In Sardegna c’è una vera emergenza attentati agli amministratori. Quello compiuto questa notte a Quartu è un atto particolarmente grave perché rivolto contro un’amministrazione comunale nella sua totalità. È un’azione che va oltre il vandalismo, che getta sfiducia, se non paura, non solo in chi dovrebbe poter amministrare in maniera serena la cosa pubblica, ma nell’intera popolazione. Fatti come questi minano la coscienza civica, tanto più quando si è sotto elezioni. Abbiamo chiesto con fermezza un impegno forte da parte Governo centrale e continueremo a chiederlo in tutte le occasioni possibili. Noi facciamo la nostra parte, lo Stato faccia la sua».
Solidarietà al Sindaco di Quartu anche da Forza Italia Giovani Sardegna: «Far esplodere un ordigno è un gesto che presuppone una volontà di intimidazione contro la democrazia e la libertà che non può e non deve rimanere impunito. E’ da anni che gli amministratori sardi sono oggetto di minacce e attentati che ancora non trovano contromisure serie da parte del Ministero dell’Interno. Occorre dunque superare i semplici messaggi di solidarietà di Ministri e Capi di Governo di turno per passare ai fatti e lavorare concretamente per arginare un problema che ormai è diventato virale ed estremamente preoccupante». (red)
(admaioramedia.it)