Dopo una lunga indagine, portata avanti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Sassari, è emersa una grave attività di inquinamento ambientale e la Guardia di Finanza di Sassari ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare domiciliare nei confronti di dirigenti di vertice della società E.On. Produzione Spa, disposti dalla Procura della Repubblica sassarese, che ha coordinato per oltre un anno tutte le indagini. Si tratta di M.B., direttore, e di L.R., vice direttore della centrale termoelettrica di E.On. a Fiumesanto a Porto Torres. Sono state disposte anche misure interdittive per l’amministratore delegato, S.S., della E.On. Produzione Spa, per il direttore generale risorse umane e sviluppo territoriale, P.V., della E.On. Italia Spa e del legale rappresentante della Litos, A.M., società che ha eseguito le analisi chimiche dalle quali si palesava lo stato di inquinamento dei terreni. I reati contestati sono l’inosservanza di diverse prescrizioni impartite dal Testo unico dell'ambiente con riferimento allo scarico delle acque reflue industriali nonché gli altri reati penali previsti.
Gli accertamenti realizzati hanno messo in luce una serie di condotte illecite, in particolare è emerso che tutti i destinatari dei provvedimenti, di comune accordo e con un unico fine, omettendo di segnalare alle autorità competenti che vi erano continui sversamenti di olio combustibile nei terreni sottostanti i serbatoi di alimentazione dei gruppi 1 e 2 della centrale termoelettrica di Fiumesanto, hanno consentito la persistente contaminazione dei terreni e delle falde acquifere del sito interessato, provocando un danno ambientale, ancora da quantificare, in aree di interesse pubblico. Gli accertamenti sono stati eseguiti con l’obiettivo di reprimere condotte che provocano dapprima l'inquinamento e conseguentemente danni alla salute pubblica nonché un'alterazione dell'ambiente naturale con danni permanenti.
Le indagini, anche di natura tecnica, hanno accertato come, ben sapendo che lo stato di dissesto ambientale persisteva da anni, è stato omesso di denunciare immediatamente questa situazione per garantire un risparmio di spesa alla società e, soltanto di recente, hanno simulato di avere appena avuto notizia del fenomeno, disponendo i carotaggi ed inoltrando le prescritte comunicazioni agli organi istituzionali di vigilanza. (red)
(admaioramedia.it)