Ha avuto la capacità di trasformare le sventure in opportunità. Una capacità che si chiama resilienza. Nel 1994, all’età di 20 anni, Ivano Argiolas si ammala gravemente al cuore: la prognosi è scompenso cardiaco. Sa bene che quella malattia è fra le più pericolose per le persone con talassemia e che in quegli anni esponeva i pazienti talassemici ad un’alta probabilità di morte. Così Ivano decide che se fosse sopravvissuto si sarebbe impegnato per migliorare la propria vita e quella degli altri. Così oggi, a 42 anni, è diventato un riferimento per le persone affette da talassemia. E’ impegnato nel sociale attraverso l’associazione da lui stesso fondata e di cui ora è presidente regionale. Ma soprattutto è noto come il primo sardo, fra i pochi al mondo, ad essersi offerto volontario nel 2013 come cavia per una sperimentazione scientifica a New York che prevedeva, nelle intenzioni dei ricercatori, di guarirlo dalla talassemia, malattia che in Sardegna riguarda oltre mille persone. (red)
Sono stato spesso critico su destra e sinistra, mai stregato dal Movimento 5 stelle. Però, ritengo che, a livello regionale e locale, il centro destra – soprattutto a Cagliari col sindaco Delogu – sia stata la vera forza politica rivoluzionaria. E’ stato Delogu a cambiare Cagliari, a migliorarla, ma pare che in tanti ora se ne siano dimenticati. E’ stato uno dei leader della destra amato e rispettato anche dagli avversari. Dopo di lui il centro destra sardo e cittadino è entrato in sofferenza, tanto che perfino i loro elettori sono rimasti delusi.
Attualmente, ho una vita già molto piena, ma credo che nel Consiglio comunale di Cagliari potrei occuparmi ulteriormente dei bisogni dei cittadini e sono convinto che con un ruolo ufficiale, per così dire istituzionale, potrei fare molto di più di quello che si può fare da semplice cittadino. Perciò, ho scelto di schierarmi con Piergiorgio Massidda: un amico sincero e credo in lui, ma soprattutto lui crede in me ed abbiamo condiviso un progetto politico per la città. Peraltro, stare in una lista civica mi consente di difendere l’associazione onlus, che ho fondato, da strumentalizzazioni di ogni genere. L’associazione è talmente strutturata che il mio impegno potrà essere meno intenso ed inoltre non sarà in conflitto perché agiamo a livello regionale solo con l’Assessorato della Sanità. Comunque, nel frattempo, mi sono autosospeso dalla mia carica di portavoce.
Siamo l’unica possibile alternativa all’amministrazione Zedda, che ha impiegato 3 anni per entrare a regime. Nel frattempo la gente perdeva il lavoro, lasciava la città e l’isola, i commercianti soffrivano. Finalmente sono iniziati i cantieri ma il fatto di averli fatti tutti insieme ha paralizzato la città. Io, che sono stato spesso a New York dove i cantieri non mancano, posso dire che i lavori vanno fatti ma con criterio. Ogni giorno incontro persone, quelli che sosterranno Zedda sono per lo più dipendenti pubblici o con una posizione sociale dignitosa. A loro i giardinetti piacciono molto, perché hanno la pancia piena e lo stipendio sicuro. Praticamente le parti si sono invertite e la nuova borghesia lo adora. Ma ai disperati e ai poveri, oppure ai commercianti, agli imprenditori, alle famiglie monoreddito che risposte vogliamo dare? Tra le cose delle quali mi sono già occupato, c’è un aspetto che mette in difficoltà la nostra già precaria economia. E per anni non si è affrontata la questione, generando un sentimento di rabbia nei cittadini. Il commercio abusivo in città, con la vendita di prodotti palesemente falsificati nelle strade più importanti della città, affossa i commercianti onesti che pagano tasse e producono ricchezza. Me ne sono reso sempre più conto stando fra la gente, camminando a piedi per le strade, parlando con tutti. Nelle stanze del palazzo forse questo è sfuggito. Ed anche il problema dei parcheggiatori abusivi è diventato difficile da affrontare per paura di venir tacciati di razzismo. Facendo così, però, non stiamo aiutando nessuno: non è voltandosi dall’altra parte che si risolve il problema e non è dando una moneta che si aiuta chi ha bisogno. Anche questo problema è noto da anni, ma negli ultimi tre anni il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti e credo che in futuro, coi flussi migratori incontrollati, non potrà che peggiorare. Bisogna lavorare di concerto con la Prefettura, e quello che può fare la nuova Amministrazione sarà di ragionare in termini di Città metropolitana, creando un servizio di sicurezza con gli altri comuni dell’area vasta, qualificando la polizia locale per settori. I vigili non possono essere dappertutto e quando si recano nei pressi degli ospedali, chiamati da cittadini esasperati, molto spesso persone già provate dalla sofferenza della malattia, è troppo tardi.
Da rappresentante dei Cagliaritani intendo portare i bisogni della gente in Consiglio comunale. Ho alcune idee per migliorare le cose che non vanno, soprattutto il rapporto fra Comune e cittadini, soprattutto i più indifesi. Dobbiamo guardare con fiducia e attenzione al mondo del volontariato e alle società cooperative libere dai partiti, poiché saranno loro a salvare molti dei nostri settori strategici come ricezione turistica, il comparto della cultura e dell’arte, lo sport e le manifestazioni.
Ivano Argiolas
(admaioramedia.it)