Il Comitato dei familiari per l’attuazione della legge 162, che rappresenta oltre 40 organizzazioni di persone con disabilità gravi e loro familiari, insieme al Comitato 16 novembre, ha organizzato una manifestazione che si terrà martedì 18 febbraio, alle 10.30, davanti all’Assessorato della Sanità, in via Roma, per protestare contro il taglio di 35 milioni di euro al Fondo sulla non autosufficienza, previsto nella Finanziaria 2015 dalla Giunta regionale.
“Ci mobilitiamo per tutelare i servizi essenziali e diritti fondamentali raggiunti in questi anni, da cui non si può e non si deve tornare indietro – si legge in una nota dei promotori – Noi ci stiamo a lavorare e collaborare per migliorare il sistema, ma non a tagliare i fondi, cioè i servizi. Non si fanno tagli sulla pelle delle persone. Il presidente Pigliaru e l’assessore Paci ci devono ascoltare e capire, e rispettare gli impegni presi a dicembre. se veramente pongono la loro attenzione al problema: ora c’è da reintegrare subito, in Finanziaria, i finanziamenti destinati ai progetti personalizzati di sostegno alle persone con disabilità grave e alle loro famiglie.”
Nella Finanziaria 2014 il Fondo per la non autosufficienza era di 198 milioni di euro, di cui 136 milioni per i progetti personalizzati della 162 e Ritornare a casa, che riguardavano 38.000 persone disabili gravi di tutte le età. In quella del 2015 sono previsti 20 milioni di euro in meno per i piani personalizzati della legge 162 e 12 milioni in meno per i piani ‘Ritornare a casa’, progetti di sostegno alla domiciliarietà, personalizzati e progettati insieme con le Istituzioni, fiore all’occhiello delle politiche sociali in Sardegna. I tagli corrispondono ad oltre 11 mila piani, cioè più di 11 mila persone che da un giorno all’altro si troveranno senza il sostegno: 1.900.000 ore di servizi della legge 162 e 1.100.000 ore di ‘Ritornare a casa’, oltre che circa 3.200 lavoratori part-time (educatori, assistenti alla persona ecc.) licenziati.
“I tagli sono una manovra inaccettabile – prosegue la nota – I finanziamenti nei progetti personalizzati sono infatti un investimento, rappresentano un forte risparmio in sanità oltre che migliorare la qualità della vita dei diretti interessati. E sono un investimento di occupazione perché consentono a circa 20.000 operatori nel settore e nelle imprese sociali di trovare lavoro. Saranno gli Enti locali che concretamente si troveranno senza le risorse e dunque non potranno garantire quei servizi ai loro cittadini. Tutto questo crea maggior conflitto e disagio sociale"
Alla protesta parteciperanno ufficialmente anche i Comuni di Cagliari, Alghero, Capoterra, Monserrato. (red)