Mio padre era un grande appassionato dei poeti improvvisatori e io, da bambino, non conoscevo le canzoni di Sanremo, ma ero un discreto esperto di canti a tenores, nei quali mi dilettavo con gli amici di sempre.
Sono stato allevato nel culto delle tradizioni e ho scoperto un mondo magico che è rimasto sempre nel mio cuore, nonostante le decine di migliaia di libri letti, le lauree prese, le esperienze acquisite. Nonostante tutto il mio animo è rimasto lì.
In quelle piazze gremite di gente in velluto che ascoltava in religioso silenzio i grandi poeti sardi del passato, Piras e Sotgiu, Masala e Pazzola, Piredda e Zizi, per citare solo quelli che ho personalmente conosciuto. Mio padre, però, era orgoglioso d’aver sentito Cubeddu e Pirastru, Sassu e Tucconi. Forse, se anche i giovani studiassero le nostre radici più autentiche capirebbero meglio il luogo nel quale sono nati.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)