Nei giorni scorsi, il Movimento sardo pro territorio era intervenuto sul tema della peste suina africana, sostenendo che ”la regolarizzazione dei suini irregolari nei demani civici dell’area del Gennargentu può essere realizzata positivamente solo restituendo il diritto e uso millenario di pascolo brado agli allevatori e a tutti i cittadini utenti del diritto di uso civico del loro territorio”. “La peste suina africana nei demani civici – aveva sottolineato Alessio Pasella, coordinatore regionale del Movimento – non può e non deve essere motivazione plausibile per imporre il divieto a tempo indeterminato del diritto di pascolo brado”.
Proprio, raccogliendo le istanza portate avanti dal Movimento, Raffaele Volpi, senatore della Lega e vice presidente nazionale di Noi Con Salvini, ha presentato un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole e della Salute per chiedere un intervento del Governo: “La vita, l’economia e la cultura millenaria delle comunità del Gennargentu ruotano attorno all’allevamento del suino. Non possiamo permettere che vengano uccisi centinaia di suini sani in nome di una task force per l’eradicazione della Peste suina africana”.
Secondo Volpi, che ha annunciato battaglia per dare voce agli allevatori impossibilitati a regolarizzare i propri allevamenti suini entro il termine stabilito (31 dicembre 2016), preoccupati anche a causa delle pesanti sanzioni da pagare, bisogna “fermare lo sterminio di una specie suina da tutelare e principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali, effettuando prelievi sui capi ed utilizzare le ingenti somme destinate all’abbattimento degli animali alla ricerca di vaccini per la peste suina africana”. (red)
(admaioramedia.it)