Durante il suo concerto a Cagliari, il cantante Piero Pelù aveva paragonato Perdasdefogu ad Hiroshima e Chernorbyl: “Nei poligoni sardi vengono sparati proiettili carichi di uranio impoverito e torio radioattivo – aveva ripetuto nella sua pagina Facebook, seguita da oltre 387mila persone – Al concerto ho condannato questi poligoni di tiro (in particolare Perdasdefogu dimenticando però Capo Teulada ed altri) perché sono da sempre obiettore di coscienza e quindi ripudio tutte le armi e tutte le guerre”.
Dopo le proteste e le polemiche scaturite, Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, affiancato da Nicolò Manca, primo comandante sardo della Brigata Sassari, ha realizzato, insieme ad alcuni cittadini del centro dell’Ogliastra, un video per contrastare la pessima pubblicità fatta al territorio e le tesi che parlano dei danni alla salute creati dai poligoni: “La risposta diretta dei cittadini ogliastrini alle accuse di Pelù – ha sottolineato l’esponente politico – visto l’assordante silenzio da parte della Giunta regionale di centrosinistra che non ha difeso in alcun modo la popolazione e tutelato il territorio da possibili seri danni che certe sparate qualunquiste possono procurare”.
Nel video vengono menzionati alcuni dati sull’incidenza della presenza militare in Sardegna, “prima azienda sarda con circa cinquemila stipendi – ha ricordato Truzzu – con una ricaduta e un indotto considerevoli per quanto riguarda affitti, tributi locali, edilizia, consumi ecc. Quotidianamente viene ventilato il mancato sviluppo dovuto ai 220 kmq di territorio di proprietà del demanio militare (circa lo 0,5% dei 24.090 kmq della superficie isolana) e agli 80 km di coste incluse nei poligoni (circa il 4% dei 1800 km di costa, considerando anche le isole minori), sicuramente un’esagerazione. Possibile che quello 0,5 % del territorio e quel 4% delle coste siano determinanti per l’economia isolana e, soprattutto, non siano equilibrati dagli stipendi e dagli indennizzi, cioè dalla ricaduta economica che pesa sull’altro piatto della bilancia?”.
Anche sulle ricadute negative in termini di salute, il consigliere regionale contesta le parole del cantante: “Sarebbe bastato ai tanti scettici accecati da una visione partigiana e antimilitarista dare un rapido sguardo ai numerosi articoli apparsi sulla stampa nazionale e locale sul numero dei centenari presenti nelle aree interessate dai poligoni. Il 21 agosto 2012, il ‘Corriere della Sera’ in prima pagina informava l’Italia che il guinness mondiale di longevità era stato consegnato ai nove fratelli Melis abitanti a Perdasdefogu. Il 27 settembre 2014, ‘L’Unione Sarda’ riferiva che due ricercatori dell’Università di Cagliari avevano scoperto che una delle ‘blue zone’ del mondo è il paese di Teulada, altra area su cui grava un poligono. Il 1° aprile 2015, ‘L’Unione Sarda’ informava che i poligoni sardi avevano superato l’esame dell’Arpas (Agenzia regionale per l’ambiente) e risultati della analisi approvati dalla Regione. Nello stesso giorno, ‘La Nuova Sardegna’ informava ‘Quirra, Salute a rischio? Uno studio lo nega’. Il 17 giugno 2015, ‘L’Unione Sarda’ parlava dei centenari sardi di Perdas, dell’Ogliastra e di Teulada. Tanto che 50 membri dell’Icc (Comitato internazionale dei centenari) sono in Sardegna per capire come mai proprio a Perdas e a Teulada, oltre che a Okinawa, altra tappa del loro viaggio, la gente viva così a lungo. Il 18 giugno 2015, ‘L’Unione Sarda’ titolava “Perdasdefogu. La blue zone. L’elisir di lunga vita”.
“I poligoni e la ricerca aerospaziale, che in essi si può sviluppare, sono una risorsa – ha concluso – portano denaro, posti di lavoro, possono trasformare la Sardegna in un centro di eccellenza internazionale, con importanti ricadute anche in ambito civile. D’altronde molte tecnologie, ora di uso comune, sono nate e sono state sviluppate in ambito militare e oggigiorno gran parte delle esercitazioni avvengono in modalità simulata, attraverso la cosiddetta guerra elettronica, senza la necessità di sparare realmente”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
Septe Claudia
è già troppo che abbia cantato e che qualcuno lo segua. Poi dargli anche una risposta e un invito a pranzo mi sembra proprio esagerato.
Daniela Spiga
Non è degno di risposta!Prima di parlare ,nei luoghi adeguati,occorre conoscere i problemi!
Valerio Cippi
Come al solito le notizie sono state date con approssimazione ed il “finto” interesse che molti, troppii sardi hanno generalmente per la loro terra ( quello in cui hanno ad esempio permesso che si depositassero tutti gli scarti delle miniere sotto le strade principali, 131 in testa ) si scontra con una dichiarazione ALQUANTO VERITIERA E CON FONDAMENTO di un validissimo artista che però non è stata mai tesa ad offendere i sardi quanto a denunciare l’ennesimo sorpruso ai loro stessi danni. Purtroppo Pelù non è stato capito nella sua dichiarazione ( anche per colpa della stampa e dell’atavico risentimento che da sempre i sardi nutrono per i continentali soprattutto del nord Italia, accompagnato da un altrettanto intuibile complesso di inferiorità nonchè dalla irrisolvibile permalosità che li contraddistingue ) tanto da capire l’esatto contrario di quel che lui voleva cercare di far capire con le sue parole. Egli ama la Sardegna più di molti sardi nativi ( io lo conosco bene fin dal 1984 ) e non credo che mai intendesse dire ciò che molti invece hanno travisato.