Dobbiamo avere il coraggio di guardare la realtà a viso aperto, senza narrazioni che trasformino gli scenari politici esistenti, o slanci entusiastici che rovescino gli equilibri effettivi. Oggi il centrodestra rinasce soltanto se riparte dalle sue radice popolari, dalla sua tradizione moderata e dalla sua vocazione europea. Non possono essere le alleanze verso espressioni radicali o estremiste a restituire un’affermazione nel Paese, né tanto meno l’ottica di un’unità a tutti i costi. Certo, forse questo percorso può andar bene per la vittoria in un Comune, ma non nel territorio nazionale. Per ritornare ad essere forti, infatti, bisogna essere capaci di attrarre l’adesione e il voto di milioni di elettori moderati, occorre un progetto stabile, non il risultato di incollamenti precari e a breve scadenza.
Se è vero che la tornata elettorale delle Amministrative ridimensiona la demagogia populista del Movimento Cinquestelle è altrettanto vero che non possiamo parlare di un ritorno del bipolarismo: l’elettorato oggi resta ancora frammentato e sempre più occorre lavorare per un progetto di prospettiva; un progetto che metta i valori e le persone davanti a tutto, che valorizzi il legame coi territori, con i distretti locali, con le amministrazioni comunali.
Non è l’ambizione di leadership di alcuni che riporterà il centrodestra alla vittoria, ma semmai la necessità di rilanciare una voce moderata, una proposta capace di restituire rappresentatività alle piccole medie imprese, all’industria, ai giovani, alle famiglie. Il centrodestra oggi deve costruire risposte costruttive, concrete, credibili, nel segno della moderazione e della responsabilità, e non cedere alla politica degli slogan che da più parti arriva.
Salvatore Cicu – Europarlamentare del Parto popolare europeo
(admaioramedia.it)
One Comment
giovanni cubeddu OZIERI
Carissimo Salvatore, sai quanto io e i miei familiari stimiamo te e la tua famiglia (siamo amici prima delle fasi politiche). Sono perfettamente d’accordo sulla tua analisi, ma ti pongo purtroppo un problema di numeri. La Lega, volente o nolente, ha un gran bacino di voti e Fratelli d’Italia idem. Si tratta solo di argomentare con le parti più moderate per raggiungere un obiettivo comune e duraturo per il bene dell’Italia e della nostra Sardegna. Su alcuni punti, vedi immigrazione selvaggia, io mi trovo d’accordo con loro. Occorrerà trovare una mediazione ogni volta che si presenta un problema similare. Io credo che con il dialogo tra persone ragionevoli (es. Zaia) si possa ricostruire quel percorso del 1994, evidentemente con alcuni interpreti diversi. Un affettuoso ed enorme abbraccio a te e Silvana