Esaminando l’andamento del turismo in Sardegna ed il modesto risultato del 2015 (incremento del 7%, ottenuto nel quadrimestre estivo) risulta evidente che l’attività promozionale non è valida e si è lontani da un turismo in tutto l’anno. Un esempio a Cagliari, con gli stranieri tra autunno e primavera: ne sono arrivati molti, però non venivano perché attratti della città ma per i collegamenti aerei a basso costo, perciò sono diminuiti e si sono persi i turisti.
Altrettanto lo scarso successo di alcuni eventi, soprattutto quello dei Giganti di Mont’e Prama per i quali la promozione è assolutamente inadeguata come risulta dalla modestia dei risultati in termini di visitatori, soprattutto turisti. Nel Museo Nazionale di Cagliari sono stati 70.826 nel 2015 contro 85.841 in 10 mesi del 2014; nel Museo Civico di Cabras sono stati 69.120 contro 49.000 dei 10 mesi del 2014. Sono numeri apprezzabili ma modestissimi di fronte all’importanza dell’evento. La Cooperativa che gestisce i siti archeologici di Cabras fa un ottimo lavoro ed è riuscita a stabilire (almeno orientativamente) il numero degli stranieri che sono stati circa 1.700 (3,5%) nel 2014 e circa 5.000 (7%) nel 2015. Stranamente gli stranieri hanno visitato maggiormente la zona archeologica di Tharros (oltre 21.500). Quindi, in entrambi i casi la maggior parte dei visitatori sono sardi.
La promozione, quel poco che si fa, non basta e non si conoscono idee valide, quella di fare per Cabras cartelloni sulla SS 131 è meglio di niente, ma non è sufficiente. A Cagliari inizialmente è stato fornito un foglietto illustrativo (omaggio di un editore locale) nei punti d’informazione turistica in città e all’aeroporto, poi nient’altro. Anche dare informazioni sugli aerei e sulle navi in arrivo in Sardegna non basta. La pubblicità bisogna farla fuori dall’Isola e farla bene. La Regione ha pubblicato su alcuni periodici una bella pagina ma forse non era adatta e sarebbe stato meglio non ripetere lo stesso testo e farne differenti, sviluppando il tema. Comunque risultati non se ne sono visti. Tutto questo rientra nella scarsa considerazione del settore turistico come comparto di sviluppo. L’insufficiente promozione vale non solo per gli enti pubblici competenti, ma anche per gli imprenditori privati che pubblicizzando la propria azienda non fanno quasi cenno del patrimonio culturale. Dovrebbero dire molto di più, non basta segnalare un nuraghe o un bel paesaggio nelle vicinanze.
Per quanto riguarda la Regione, si veda il bilancio: non è ben chiaro come si considera il turismo e quale sia la quota destinata per il suo sviluppo razionale. Non è facile barcamenarsi tra le cifre e la loro destinazione, ma sembra che a fronte di una spesa complessiva di vari miliardi tale quota sia molto modesta e spesso nella competenza di altri Assessorati. Sembra che scopo prevalente sia l’assistenzialismo, nelle sue varie forme, e che manchi completamente una strategia per lo sviluppo, un indirizzo verso la produzione di ricchezza e lavoro. Come sviluppo razionale non può certo esser intesa la ‘lunga stagione’ promossa dall’Assessorato del Lavoro. Almeno fosse legata ad un disegno generale di promozione, ad una strategia, ad obiettivi. Come si può pensare che il tanto auspicato ampliamento dell’attività dipenda solo da un contributo per i dipendenti per aprire gli alberghi? Peraltro le cifre sono importantissime, la questione è come vengono spese, qual è la loro produttività.
L’Assessore del Turismo ha molte idee e avanza eccellenti proposte, ma non è chiaro come possano essere realizzate. Non basta avere idee, occorre un’organizzazione, un coordinamento innanzitutto, stabilire come muoversi, come informare. Ci sembra che qui sia il problema: come far conoscere ai potenziali clienti-turisti che la Sardegna esiste e le sue peculiarità. I canali che vengono prevalentemente usati sono soprattutto Internet, la partecipazione a varie fiere e borse o manifestazione in paesi soprattutto europei. Poi l’individuazione di temi di rilievo, come i cammini religiosi o il cicloturismo e simili. Internet è uno strumento straordinario, ma per utilizzarlo occorre che l’utente cerchi notizie, almeno ne abbia sentito parlare o abbia un testo scritto. La promozione è un lavoro che richiede un’alta professionalità, occorre un lavoro di professionisti, non è sufficiente la competenza specifica dell’Assessore. In passato esisteva un Ente valido che è stato eliminato senza sostituirlo o meglio ne è stato proposto uno che non si è stati capace di far funzionare e rendere operativo. E’ stato un fallimento non solo dell’Ente bensì di tutta l’attività promozionale.
Della necessità di una diversa e maggiore promozione si sono resi conto l’Assessore regionale del Turismo e l’Assessore al Turismo del Comune di Cagliari partecipando alla Seatrade Cruise Global a Fort Lauderdale, in Florida, la più importante fiera del turismo crocieristico. Lo scopo era sostenere le Autorità portuali dell’Isola per incrementare l’arrivo delle navi crociera che ha assunto dimensioni apprezzabili ed è di ampio interesse per l’economia locale. A parte questo, hanno visto nei contatti con importanti agenzie di viaggio americane che queste non sanno assolutamente nulla della Sardegna e pertanto non si si sognano neppure da lontano di proporla. Infatti, le presenze di turisti americani sono modestissime: 52.000, lo 0,7% di quelli che vengono in Italia. E il turista americano – così come quelli di molte altre nazioni come Giappone e Cina – come può andare in un posto di cui non ha mai sentito parlare? Certamente non ci verrebbe per il mare, le spiagge, il turismo estivo-balneare.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)
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