Far riscoprire, tirandolo fuori dalla naftalina, quel genuino amore per la piccola patria comune che i sardi hanno sempre sentito ma che per pigrizia hanno solo raramente manifestato. E’ il sogno alla base de Sa Die 2017: l’incontro che avrà luogo in due piazze di Cagliari e Sassari e in cui vorremmo vedere mille amici sventolare gioiosamente lo stendardo dei quattro mori.
L’idea, che è evidentemente abbastanza banale nella sua semplicità, mi è venuta guardando alla tv le spettacolari manifestazioni popolari in cui centinaia di migliaia di catalani si erano riversati lungo le ramblas di Barcellona e delle altre città della regione per festeggiare gioiosamente la Diada, che è la loro festa nazionale. Mi sono chiesto perché i sardi, che hanno un’identità se è possibile anche più forte di quella dei catalani, non sono finora riusciti a fare qualcosa di anche lontanamente paragonabile.
Perché, ho proposto ad Antonello Gregorini di Nurnet, Alioska Mancosu di Ricette di Sardegna e altri amici, non raduniamo in occasione dell’edizione di quest’anno de Sa Die de sa Sardigna almeno un migliaio di nostri conterranei, ciascuno dei quali dovrà recare in mano la bandiera simbolo della nostra isola? Le adesioni iniziali sono state oltre un centinaio e da diverse settimane ci stiamo poi prodigando nel far conoscere l’evento al maggior numero di persone possibile attraverso il passaparola.
Quello del prossimo 28 aprile, Sa Die 2017, sarà un incontro gioioso e dall’inequivocabile significato simbolico: noi amiamo la nostra terra. Desideriamo che anche chi legge ci sostenga nel dar vita a questo sogno. D’altronde l’impegno è minimo: si tratta solo di procurarsi la bandiera, informare dell’evento la maggior parte di amici e presentarsi il 28 aprile in piazza per scrivere insieme una nuova piccola pagina di storia. Tutti gli aggiornamenti potranno essere letti alla pagina Facebook “1000 banderas pro sa Sardigna”.
Alessandro Dessì
(admaioramedia.it)
One Comment
S.D.S.H.
@PietroF70 I mori vanno bendati e rivolti a sinistra!
Asittende s’arvure virdis de Eleonora…
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