Burocrazia e disinteresse della Giunta regionale mettono in serio pericolo la vita del comparto agropastorale sardo, perciò alcune comunità della Sardegna centrale, in questi giorni, stanno decidendo di riconsegnare i certificati elettorali, rinunciando al diritto di scegliere i propri rappresentanti nelle Istituzioni. La denuncia è di Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale.
“Le tante sofferenze del comparto hanno un’unica causa: la cattiva burocrazia – ha spiegato Dedoni – che si annida negli uffici dell’Assessorato dell’Agricoltura e delle agenzie agricole regionali e che viene lasciata prosperare incontrastata dalla Giunta”. E cita il caso degli indennizzi per le aziende colpite dalla ‘blue tongue’: “La politica si è impegnata stanziare i necessari finanziamenti, sebbene in misura insufficiente per la ben nota incapacità del centrosinistra di reperire entrate sufficienti a dare un’adeguata copertura al bilancio regionale, ma quando si è arrivati a decidere come erogare gli aiuti, è arrivata la beffa. Anziché risarcire gli allevatori per i capi morti, per quelli abortiti o per il mancato reddito, qualche burocrate dell’Assessorato si è inventato la geniale trovata di versare 5 euro per ciascun capo detenuto dalle aziende in cui si sono sviluppati i focolai. Così un’azienda di 200 capi che ha registrato 50 decessi viene indennizzata con 1.000 euro, mentre una di 2.000 capi che ha avuto 2 decessi riceve 10.000 euro”.
“Questa è la vera calamità, tutt’altro che naturale, che allevatori e agricoltori si trovano a dover affrontare quotidianamente. Gli annunci ad effetto potranno forse essere utili per la campagna elettorale del centrosinistra, ma non serviranno a risollevare quello che dovrebbe essere il settore trainante dell’economia sarda e non avranno neppure l’effetto di placare la giustissima rabbia di agricoltori e pastori”. (red)
(admaioramedia.it)