La Conferenza di servizi decisoria ha definito i criteri per la riforma del decreto istitutivo e dello statuto del Parco Geominerario ed ora servirà un Decreto del Ministro dell’Ambiente d’intesa con il Presidente della Regione. Saranno cinque i punti essenziali della riforma: 1) limitazione del regime di tutela e dei correlati pareri preventivi sulle opere edilizie che interesseranno i soli siti e complessi minerari e le formazioni geologiche rilevanti (negli 81 Comuni la parte più rilevante degli interventi edilizi non sarà più assoggettata al faticoso parere preventivo del Parco); 2) rafforzamento degli strumenti per valorizzare a fini culturali, sociali e produttivi il grande patrimonio di archeologia industriale dell’Isola; 3) semplificati i controlli e la gestione del Parco; 4) un più ampio riconoscimento del ruolo dei Comuni e della Regione, sia nell'assemblea comunitaria che nella composizione del direttivo; 5) un ruolo scientifico e culturale sull'intera piattaforma geologica della Sardegna.
Con la riforma, ovviamente si potrà superare la lunga gestione commissariale ed avviare la ricostituzione dei normali organi di gestione. L’anno scorso, il Parco Geominerario ha ottenuto il riconoscimento Unesco e si è finalmente dato un piano di gestione, che sta per essere approvato definitivamente. Sono stati fatti i concorsi per l’assunzione del personale e la Giunta regionale ha fissato i compiti del Parco e quelli dell’Igea per non creare sovrapposizioni e favorire la cooperazione tra la società in house della Regione e il Parco stesso. (red)
(admaioramedia.it)
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