Un regalo di Natale anticipato che la Dinamo Banco di Sardegna porge alla Grissin Bon Reggio Emilia. La formazione di Max Menetti fa sua la quinta sfida della finale e si presenterà mercoledì sera, all'interno del catino del PalaSerradimigni con l'intenzione di chiudere il discorso e conquistare il tricolore 2015.
Finale sul filo di lana o quasi (71-67) per la compagine emiliana, ma quanta rabbia per una Dinamo che stasera, ha sicuramente sciupato una ghiottissima occasione per violare il palaBigi. Qualcosa è mancato. Anzitutto le percentuali nel tiro pesante: disastrose se si pensa a quel 2 su 25 finale che ha, in qualche modo, compromesso il cammino dei sassaresi. Non solo le triple. Stasera sono mancati anche gli uomini che avrebbero potuto strappare il match point alla Grissin Bon. E' mancato Logan, l'eroe di gara tre e la sua lucidità, è mancato Dyson e la sua astuzia nel trovare canestri e falli, è mancata la panchina che ha dato veramente poco. Una Dinamo stanca, svuotata mentalmente e fisicamente scarica che non ha saputo sfruttare il 'regalo' che il destino le ha consegnato su un piatto d'argento, ovvero l'assenza per infortunio di Lavrinovic. Insomma ha sciupato.
Gli unici che hanno tirato la carretta sono stati Lawal, fantastico ai rimbalzi e in fase di realizzazione e Sanders che ha fatto impazzire la retroguardia emiliana. Dall'altra parte Polonara non ha brillato, così come Kaukenas, ma la Grissin Bon il 'quasi' scudetto lo ha vinto con il gruppo che, nonostante le difficoltà non si è mai disunito e ha giocato con intensità fino alla sirena del 40'. La Dinamo ha difeso (43 rimbalzi contro i 37 dei padroni di casa), ma ha perso tantissimi palloni che gli avversari sono stati abili nel trasformare nei due punti.
I numeri dicono che Reggio da due ha tirato con il 29,6% (16 su 31), mentre Sassari ha chiuso con il 57,7% (26 su 45). Male, malissimo dai 6,75 Sassari. La squadra di Meo Sacchetti ha trovato la prima tripla dopo 37' chiudendo poi con un disarmante 8% (2 su 25). Leggermente meglio nei liberi: Sassari con il 75% (9 su 12) e Reggio con il 71,4% (15 su 21). Quella precisione in più nel tiro pesante è stata l'arma con la quale Menetti ha sconfitto Sacchetti, la stessa arma, quello del tiro da tre, devastante per i sassaresi nel corso della lunghissima stagione.
La posta in palio è altissima e le due squadra in campo faticano a trovare gioco e soprattutto la via del canestro nei minuti iniziali della sfida. Il primo allungo è di Reggio con Chikoko (9-4). La Dinamo sbaglia troppo e si affida soprattutto ai tiri pesanti con scarsissimi risultati. Viene fuori Brooks. Suoi i canestri (dalla media) che avvicinano la squadra sassarese (11-8). La Dinamo, nel finale di quarto riesce addirittura a pareggiare con Kadji (15-15) prima che, uno scatenato Della Valle fissi il punteggio del primo periodo sul 18-15). Alla ripartenza Reggio mette il turbo con Sassari che fatica nel trovare soluzioni per contrastare la 'zona' ancora una volta piazzata dal coach avversario. Reggio si stacca con Silins (27-15). Lawal ci crede e con lui Sanders. Loro due prendono per mano la squadra e la avvicinano agli avversari che riescono ad andare al riposo lungo con un margine di vantaggio per niente tranquillo: 38-31. Il terzo quarto, notoriamente difficile per la Dinamo, stavoltà produce gioco e soprattutto canestri. Quelli messi da Sanders e Lawal, quelli che consentono a Sassari di passare addirittura in testa con un break di 8-0 (39-38). A questo punto la gara è riaperta e Reggio trema. Si va avanti punto a punto con Sanders che firma il massimo vantaggio per i suoi (43-40 al 26'). Logan sembra spaesato e viaggia a braccetto con Dyson un'altro che è rimasto con la testa alla gara dell'altra sera a Sassari. Da loro arriva poco. Dall'altra parte invece le triple di Silins fanno male e allontanano nuovamente la Grissin Bon (50-45) brava ad amministrare il vantaggio e seppur a fatica andare alla terza sirena sul +1 (52-51).
Dagli spalti si alza forte il grido di "Pecorari, percorari" (i soliti imbecilli) ma la gara sul campo è apertissima e si gioca sul filo della tensione. Sassari continua a sparare a salve da tre, meglio dalla media. A 1,17" Dyson commette fallo su Polonara. Prima però era arrivata la tripla di Sosa e di Sanders a dare ossigeno alla DInamo. Dalla lunetto Polonara firma il nuovo + 4 (67-63). Il fallo sistematico premia Reggio che, dalla lunetta non sbaglia prima con Kaukenas e poi con capitan Cinciarini che mette la parola fine alla gara.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cervi 6, Kaukenas 10, Cinciarini 9, Silins 14, Polonara 13, Chikoco 4, Diener 3, Pini, Lavrinovic 2, Della Valle 10, Stefanini, Rovatti. Allenatore: Menetti.
DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Sosa 9, Brooks 6, Sanders 19, Dyson 12, Lawal 17, Formenti, Logan 2, Kadji 2, Chessa, Sacchetti, Vanuzzo, Devecchi. Allenatore: Sacchetti.
Tiri da due: Reggio 16 su 31; Sassari 26 su 45. Tiri da tre: Reggio 8 su 27; Sassari 2 su 25. Tiri liberi: Reggio 15 su 21; Sassari 9 su 12. Rimbalzi: Reggio 33; Sassari 43.
(admaioramedia.it in collaborazione con Isola 24 Sport)
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Anna Lucia Puddu
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