PALLACANESTRO, Lo scudetto di Meo Sacchetti, ma anche di Sardara e Pasquini

27 Giugno 2015

C’è un momento preciso in gara sette nel quale lo Scudetto è andato a Sassari. A circa cinque dalla fine Drake Diener mette la bomba del +8 e la Dinamo; in circa due minuti e mezzo, ha piazzato un mortifero 14-0, che ha spazzato via oggi velleità dei reggiani e, soprattutto, ha cancellato in un amen la rincorsa che durava dal primo quarto, chiuso sotto di diciassette.

Questo è lo scudetto di Meo. Per sei partite ha cercato le soluzioni per battere la difesa di Reggio Emilia ma la soluzione è arrivata in difesa. Gli ultimi cinque minuti della difesa sassarese annientano tutte le linee di passaggio degli avversari togliendogli quella coralità che è, di fatto, una caratteristica peculiare. Perché è una persona talmente umile che, dopo la partita, ai microfoni Rai sembrava avesse vinto un pupazzo ad una gara di tiro a segno del luna park. Perché in cinque anni ha subito anche diverse critiche per il suo gioco rapido che non piace a tanti, modificandone solo pochi particolari, ma nel momento giusto.

E' lo scudetto di Meo (e di Sardara e Pasquini) perché trovare i giocatori adatti a quel tipo di basket, cambiandone cinque/sei ogni anno e vincendo tre coppe e un tricolore, è un’impresa vera. Tralasciando la storicità di uno Scudetto in Sardegna ed il fatto che durante i playoff, come era prevedibile, tutti sono diventati esperti di basket, l'auspicio è che questo trionfo sassarese possa essere la spinta ad un'ulteriore promozione della pallacanestro tra i giovanissimi.

Per vincere ci vuole anche un pizzico di fortuna, che nemmeno ieri sera è mancata, visto che Reggio ha perso in corsa anche Silins dopo Lavrinovic, ma la pallacanestro vive anche di dettagli, di un rimbalzo decisivo come di una (o due) tabellata quando sei praticamente sconfitto. Da lunedì si tornerà alle cose di tutti i giorni, i profani torneranno a dimenticare la regola dei 24 secondi e la dirigenza Dinamo dovrà pensare a costruire una squadra per Italia e per l’Eurolega e chissà che non incroci proprio Lawal col suo Barcellona..

Stefano Muscas (@stefanomuscas)

(admaioramedia.it)