Tabù sfatato e Milano battuta a Sassari nella terza semifinale per lo scudetto (84-76), con i sassaresi che ora, nella serie, si portano sul 2-1 in attesa della nuova sfida, tra 48 ore sempre al PalaSerradimigni. Delle tre gare, quella di stasera è stata, senza dubbio, la più equilibrata, incerta, ma anche bellissima.
Ha vinto la Dinamo perché in campo ci ha messo quella rabbia agonistica che alla fine ha piegato le gambe agli avversari. In ombra Lawal in gara due, oggi si è pienamente rifatto, diventando il vero trascinatore del Banco, soprattutto ai rimbalzi, dove comunque ha dominato Milano, capace di catturare 41 palloni contro i 33 dei sassaresi. Lawal da una parte, ma dall’altra, sarà antipatico a molti, ma Alessandro Gentile è una certezza per il tecnico toscano Luca Banchi.
Anche oggi, così come in gara due l’azzurro ha dato spettacolo, prendendo la squadra per mano nei momenti di difficoltà e realizzando una prestazione da incorniciare, fatta di 27 punti (6 su 12 da 2; 4 su 9 da tre e 3 su 4 dalla lunetta). Milano, a parte Gentile e Samuels, non ha certo brillato, sono mancati dei punti di riferimento importanti come Moss, Melli e Hackett. Stanchezza? Errore del tecnico che non è stato bravo nel saperli utilizzare? Chissà. Fatto sta che stasera Milano ha giocato senza il loro apporto.
Rispetto alle ultime due prestazioni, tra i sassaresi si è rivisto Logan. Sua la tripla che, dopo il pareggio di Gentile (73-73) a meno di 2’ dalla sirena, ha sbloccato e caricato la squadra, ma nel contempo ha piegato le gambe all’Armani. Coach Sacchetti è stato bravo a mischiare le carte, non dando punti di riferimento al collega avversario. Sanders e, soprattutto Dyson hanno fatto impazzire la difesa milanese, in particolare il playmaker con la sua velocità e i repentini cambi di corsa. Insomma tutto perfetto o quasi. Già perché, a parte Formenti gli italiani hanno dato poco. Pazienza sarà per la prossima volta. Stavolta la Dinamo ha cambiato anche modo di attaccare la difesa milanese, sfruttando meno il tiro da tre punti e mettendo più punti dalla media distanza. Logan e compagni hanno chiuso con un 58,3% da due (28 su 48) contro il 54,1% degli ospiti (20 su 37). Nei tiri pesanti ha messo il muso avanti l’Armani che ha totalizzato un 26,9% (7 su 26) contro il 19% netto di Sassari (4 su 21). Anche dalla lunetta Vanuzzo e compagni non hanno certo brillato. Il 66,7% per Sassari (16 su 24) contro il 75% netto di Milano (15 su 20).
Ancora una volta il sesto attore in campo per Sassari è stato il pubblico, bello, caloroso e continuo nell’incitare i beniamini. Certo non si parla dei quasi 12mila del Forum, ma i 6mila del PalaSerradimigni hanno dato quella spinta in più a Sassari, caricando i giocatori nei momenti difficili del match. Lawal è ispirato e lo si nota subito dopo pochi minuti. E’ lui che prende rimbalzi e, soprattutto lui, che trova la via del canestro (8-2 dopo 3’). Milano ha due punti di riferimento in avanti e li sfrutta al meglio. Gentile e Samuels non perdonano, ma soprattutto non riescono ad essere cattivi. Milano si avvicina (12-10 con tripla di Gentile), Sassari però non si fa spaventare e reagisce subito andando avanti sul 15-10. Kleiza contro la Dinamo ha sempre un conto aperto. E’ lui che firma la parte finale del break di 5-0 che permette ai campioni d’Italia di impattare al 9’ (15-15). Lawal non ci sta e aiutato da Sosa ritrova il canestro e i punti che consentono al Banco di chiudere i primi 10’ sul 20-17.
Meo Sacchetti cambia quintetto in apertura di secondo periodo. Banchi però lo imita e schiera un Ragland in vena di rivincite con se stesso e con l’allenatore. Sua la tripla, dopo pochi minuti di gioco, che porta avanti Milano (22-20). Proprio dal play milanese arrivano i canestri e le intuizioni che consentono all’Armani di allungare il passo (28-23). Il time out di Sacchetti è d’obbligo e consente alla squadra di riordinare le idee e, soprattutto, di trovare i giusti accorgimenti per bloccare l’avantata milanese. Nel giro di pochi secondi la gara è quasi in parità 32-31 al 16’. Milano non si stacca, Sassari prova ad impedirglielo. Al riposo lungo il + 4 è per Hackett e compagni cvanno negli spogliatoi sul 43-39. Si riparte con il quintetto iniziale. Logan è schierato, ma purtroppo non sembra essere lo stesso giocatore ammirato e applaudito in gara uno. Milano, invece gioca bene, ma soprattutto sfrutta al meglio i tagli sul lato debole della difesa di casa. Rimane in testa, ma anche la squadra di Banchi commette qualche leggerezza di troppo che consente al Banco di rimanere in partita. Il vantaggio è nell’aria e lo firma Lawal (46-45). La Dinamo stringe i genti e, nonostante gli errori dalla lunetta riesce ad andare alla terza sirena sul 65-60. Gli ultimi 10’ sono intensi. La Dinamo sente che la vittoria può essere sua e intensifica con Formenti, Kadji, Sanders e Brooks il lavoro in difesa. Operazione che riesce a dare i frutti sperati. Brooks (71-67) con la gara che sembra indirizzarsi verso la giusta strada. Nei minuti finali però emerge la figura di Alessandro Gentile. Lui si prende i tiri e i canestri importanti che lasciano in partita Milano (73-73 a 2’20"). Logan, fino a quel momento, quasi ininfluente ma anche ben marcato, scaglia la tripla del +3 (76-73). E’ la svolta. Sassari si ricarica e per Milano il solo Gentile non basta. Finisce 84-76 per Sassari. Giovedì alle 20,45 si replica e stavolta sognare non è impossibile.
DINAMO SASSARI: Dyson 16, Loga 10, Sanders 14, Brooks 12, Formenti 5, Lawal 19, Sosa 6, Sacchetti, Chessa, Vanuzzo, Devecchi, Kadji 2. Allenatore: Sacchetti.
EA7 MILANO: Moss 4, Kleiza 6, Hackett 3, Ragland 5, Gentile 27, Elegar 8, Cerella 2, Gigli, Brooks 6, Melli, Samuels 15, Tabu. Allenatore: Banchi.
Tiri liberi: Sassari 16 su 24; Milano 15 su 20. Tiri da due : Sassari 28 su 48; Milano 20 su 37. Tiri da tre: Sassari 4 su 21; Milano 7 su 26. Rimbalzi: Sassari 33; Milano 41.
Arbitri: Paolo Taurino, Saverio Lanzarini e Guido Federico Di Francesco.
(admaioramedia.it in collaborazione con Isola 24 Sport)