Aprile e maggio: due mesi dedicati alle eccellenze delle nostre produzioni agricole e zootecniche con le rassegne regionali più importanti di questi comparti.
Ad Ozieri si svolge la fiera più antica della Sardegna e tradizionalmente dedicata ai bovini; un tempo, prima nell’attuale piazza Garibaldi e, successivamente, nel foro boario di “Donnighedda” si radunavano i principali vaccari provenienti da tutta l’Isola, per esporre le migliori vacche sarde da latte e i poderosi tori. A margine, l’esposizione di qualche trattore, ma soprattutto tanto fieno che inebriava l’aria. Che era un’aria di festa. Due giorni di scambi di idee e di trattative, fra una ‘ridotta’ di vino, anguille e muggini arrosto, pane e formaggio. Oggi, la manifestazione viene accolta nel moderno quartiere fieristico di San Nicola ed, in luogo dalle vacche meticce sarde di una volta, hanno preso posto gli esemplari di Charolaise e di Limousine. Ma anche ovini, caprini ed equini. E, naturalmente, le immancabili macchine ed attrezzature agricole.
A Macomer, invece, viene affidata l’organizzazione della mostra dei migliori esemplari di ovini allevati in Sardegna; ma, allo stesso incontro, si ritrovano produttori di formaggi, coltellai, sellai, conciatori, intagliatori di legno e sughero, nonché artigiani legati alla tradizione locale. Infine, Arborea, forse un mondo a parte, per cultura agricola ed usanze; qui si danno appuntamento tutti gli agricoltori: dai produttori di fragole a quelli di patate; dai fioristi agli esperti di angurie e meloni; dai coltivatori di grano a quelli del riso; ma anche allevatori di vacche da latte. D’altronde, in questo centro oristanese si trova la più importante industria casearia dell’Isola. Tre rassegne imperdibili, che rappresentano la nostra vera identità. Che non può fare a meno di agricoltura e pastorizia. Così dice la storia.
Giorgio Fresu (da “Tepilora.info”)
(sardegna.admaioramedia.it)