La vicenda dei terreni di Ozieri, dove sono stati realizzati due impianti fotovoltaici presentati come ‘strumentali’ ad un’attività agricola solo per ottenere illecitamente contributi pubblici per il settore agricolo (quasi 14 milioni di euro tra il 2011 al 2016), ha richiamato alla memoria degli ozieresi la destinazione di quei terreni decisa nel 2005 dall’Amministrazione comunale di quel tempo.
Quei terreni (circa 50 ettari) passarono nella disponibilità del Comune in seguito ad una permuta con la Fondazione Tola Gaias (ex Ipab) ed avrebbero dovuto ospitare l’Azienda didattica sperimentale della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari. L’Amministrazione aveva firmato un protocollo d’intesa con l’Ateneo sassarese (c’era stato anche un deliberato del Consiglio di facoltà e del Senato accademico), disponendo la cessione dei terreni in comodato d’uso alla Facoltà.
“Attraverso un ‘Pia Sassari 15’ aggiuntivo era a disposizione 1 milione di euro da spendere subito per favorire il funzionamento dell’Azienda – ricorda Giovanni Cubeddu, sindaco di Ozieri in quegli anni – Un progetto lineare e semplice, che avrebbe anche colmato una lacuna insormontabile perché la Facoltà venisse accreditata a livello europeo. Avremmo dovuto fare un plain air di maiali, una stalletta per 50 vitelli da ingrasso, qualche pecora e animali da cortile. Nella parte ovest, di fronte al centro intermodale, stava sorgendo il canile consortile, con fondi regionali ed a 800 metri si trova l’ippodromo di Chilivani. Inoltre, gli studenti pendolari sarebbero arrivati facilmente in treno”.
Ma l’Amministrazione comunale non aveva fatto i conti col governatore Soru (erano i tempi di “Progetto Sardegna”) che nel 2006 decise di realizzare il polo agro-veterinario nell’azienda agricola di Surigheddu ad Alghero, senza però valutare che su quei terreni era in corso un contenzioso davanti al Consiglio di Stato: “Fallita l’idea, decise di trasferire tutto a Mamuntanas – racconta Cubeddu – Ma anche li non poteva andare bene e l’attenzione fu posta su Bonassai, ma fu l’ennesimo fallimento ed il progetto tramontò. Nel 2008, dai banchi dell’opposizione proposi all’attuale Sindaco di riprendere il progetto, ma non se ne fece nulla. Poi, l’accreditamento per la Facoltà di Veterinaria è arrivato, ma sette anni dopo, nel 2012, attraverso un ‘arrangiamento’ dei terreni circostanti (circa 11 ettari) e la costruzione dell’ospedale veterinario. Insomma, sette anni persi e l’attuale azienda non ha le caratteristiche previste a Chilivani. Senza trascurare i benefici che ne avrebbe ricavato il nostro territorio”. Persa la loro destinazione ‘universitaria’, nel 2011 quei terreni furono concessi ai privati che ne hanno fatto uso per organizzare la truffa. (fm)
(admaioramedia.it)