La Confindustria Sardegna Centrale e le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil e le segreterie territoriali di Filctem, Femca e Uiltec esprimono fortissima preoccupazione per la situazione di stallo che sta caratterizzando la vertenza per il riconoscimento del regime di essenzialità alla centrale di Ottana.
In occasione della riunione tenutasi a Roma il 24 novembre scorso, alla presenza, tra gli altri, del ministro Federica Guidi e del presidente della Regione Francesco Pigliaru, il Ministro stesso si era impegnata a dare delle risposte entro la metà del mese di dicembre aveva annunciato un aggiornamento dell’incontro alla metà del mese di dicembre anche al fine di consentire a Terna di valutare gli elementi tecnici tempestivamente resi noti da Ottana Energia per la riconversione a gas della centrale. Dall’esito dell’incontro era parso di cogliere spiragli positivi per la centrale e di conseguenza per il rilancio dell’intero sito industriale di Ottana e delle aziende insediate.
"Constatiamo – hanno scritto in una nota – che ad oggi non è pervenuta alcuna convocazione da parte del Ministero e un preoccupante silenzio avvolge la vertenza. Per la Sardegna centrale, la perdita del regime di essenzialità ad Ottana, sarebbe disastroso e potrebbe provocare, in una zona della Sardegna già pesantemente martoriata dalla crisi industriale, devastazioni definitive sul piano economico e sociale, con la perdita irreversibile di centinaia di addetti diretti ed indiretti. Come più volte evidenziato, dal futuro della centrale elettrica di Ottana dipendono strettamente le prospettive del sito industriale: l’eventuale fermata della centrale provocherebbe un effetto domino sulle altre realtà insediate dalle conseguenze pesantissime. I tempi sono davvero ristretti, pertanto chiediamo che il presidente Pigliaru con la massima urgenza e tempestività porti avanti una forte ed immediata azione di pressing sul Ministero affinché sia convocato per la prossima settimana l’incontro promesso dal ministro Guidi. E’ in gioco, come mai prima d’ora, il futuro del sito industriale di Ottana, delle aziende insediate e di centinaia di lavoratori".
(admaioramedia.it in collaborazione con Cronache Nuoresi)
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