L'Osservatorio Astronomico della Sardegna non sarà accorpato a quello di Bologna, mantendendo la propria autonomia, così ha deciso il Consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
"Si è chiusa positivamente una vicenda che ha visto anche la Regione impegnata in prima linea – ha detto l'assessore della Programmazione, Raffaele Paci – Ora si aprono prospettive ancora più importanti per il futuro dell'Osservatorio e più in generale per un settore in cui questa amministrazione ha dimostrato di credere fortemente. Voglio ringraziare il presidente D'Amico, che sin dal suo insediamento a ottobre scorso si è impegnato a difendere prerogative e autonomia dell'Osservatorio della Sardegna".
L'Inaf ha deliberato di conferire il carattere statutario di struttura di ricerca alle due attuali sedi dell’Ora: l’istituto di Radioastronomia di Bologna, che ha in carico la gestione dei radiotelescopi di Medicina e Noto, e l’Osservatorio Astronomico di Cagliari, che ha in carico la gestione del nuovo grande radiotelescopio Srt (Sardinia radio telescope). Ha anche istituito una Unità scientifica per la radioastronomia, che avrà un carattere tematico-gestionale e sarà una nuova articolazione della direzione scientifica, affidata a Steven Tingay, radioastronomo australiano. Nell'Osservatorio Astronomico la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione del grande radiotelescopio Srt è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse.
"La conclusione positiva di questa vicenda dimostra che avevamo ragione – ha aggiunto Paci – Non stavamo difendendo il localismo ma auspicando un coordinamento più che un accorpamento in modo da sfruttare le rispettive competenze, fare sinergia e ottenere i migliori risultati possibili non mortificando le nostre eccellenze. Abbiamo investito moltissimo in questo progetto, fermamente convinti delle potenzialità della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione. Sono settori che rafforziamo e rilanciamo anche attraverso la strategia intelligente S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy, che punta moltissimo sul settore dell'Aerospazio per riuscire a realizzare un passo fondamentale: fare in modo che la ricerca di base diventi opportunità di lavoro, di ricchezza, di crescita sociale per la nostra Isola". (red)
(admaioramedia.it)
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Maria Teresa Vargiu
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