E’ stata individuata una nomade, considerata la responsabile di numerosi furti commessi ad Oristano nei mesi di agosto e settembre, ai danni di persone anziane, prevalentemente donne, che pregavano nelle chiese cittadine.
Determinante è stata la ricostruzione del furto avvenuto nella Basilica Madonna del Rimedio, dove la rom 29enne, pregiudicata di origini bosniaca, residente nel campo nomadi di Porto Torres, ha sottratto il portafoglio ad un’anziana signora e, non accontentandosi di portare via gli euro contenuti, ha effettuato alcuni prelievi bancomat in alcuni sportelli bancari videosorvegliati. Non è stato facile per gli investigatori della Polizia abbinare un nome ad un volto, ma è stato possibile grazie ad un meticoloso lavoro di confronto effettuato su un campione di nomadi già responsabili di analoghi reati. L’accusa è di furto aggravato in concorso e violazione della sorveglianza speciale, infatti la rom era già sottoposta alla misura di prevenzione per reati precedenti. E’ in corso l’identificazione dell’altra nomade, complice nel furto.
Già due settimane fa, sempre ad Oristano, due minorenni rom in trasferta dal campo di Porto Torres, seppure residenti ad Aprilia ed a Roma, erano state denunciate per porto ingiustificato di strumenti atti allo scasso: cacciaviti di grandi e piccole dimensioni, chiave inglese, guanti un plastica e lastra in plastica semirigida, tipici strumenti utilizzati per i furti in abitazione. (red)
(admaioramedia.it)