Lo scorso 7 dicembre, nei minuti di recupero del derby cittadino Tharros-Oristanese, sul risultato di 1 a 1, un calciatore della Tharros mette a segno la rete del vantaggio e, per festeggiare il gol, che sancirà la vittoria, si arrampica sulla recinzione proprio dinanzi ai tifosi dell’Oristanese.
Appena rientrato in campo, viene colpito con due pugni al corpo da un calciatore dell’Oristanese. I due, ovviamente, vengono espulsi dall’arbitro e poi squalificati dalla Lega dilettanti della Federazione, rispettivamente per 3 e 2 giornate.
Nel frattempo, le tifoserie sulle tribune, sollecitate da quanto accaduto in campo, si danno da fare, seppure senza gravi incidenti. In seguto, gli accertamenti compiuti dalla Digos hanno consentito di identificare in P.M. (53 anni) di Oristano, sostenitore della Tharros, tra i più violenti nei confronti dell’opposta tifoseria.
I comportamenti violenti ed antisportivi messi in atto dai due giocatori e dal tifoso sono state ritenuti valido presupposto per l’emissione nei loro confronti del provvedimento del Divieto di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo) per 1 anno. Nello specifico, ai due giocatori (S.N. e C.G.) è stato vietato di partecipare, oltre che agli eventi sportivi ufficiali ed alle amichevoli tra Tharros ed Oristanese, anche alle manifestazioni che si terranno in tutti gli impianti sportivi del Comune di Oristano alle quali parteciperanno le predette squadre. In pratica, potranno giocare per le rispettive squadre solo negli incontri fuori casa che si svolgono in un Comune diverso da Oristano, purché non si tratti di una gara tra le due squadre oristanesi. Al tifoso è stato invece fatto divieto di partecipare a tutti gli eventi sportivi, ufficiali e amichevoli, che si svolgeranno nel campo sportivo Tharros di Oristano ed in tutte le manifestazioni dove saranno presenti la Tharros o l’Oristanese.
“Le determinazioni adottate – ha precisato il questore di Oristano, Francesco Di Ruberto – riflettono la scelta dello Stato di rafforzare le misure per il contrasto ai fenomeni di violenza negli stadi e negli impianti sportivi in genere, e, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge, i provvedimenti odierni in particolare, oltre a punire le condotte violente, hanno lo scopo di soffocare ogni possibile germoglio di fenomeni ostili che possano in futuro minare l’ordine e la sicurezza pubblica nella provincia di Oristano”.
Ovviamente, non è il primo caso in Italia di Daspo a giocatori, ma resta il dubbio del confine tra giustizia civile e sportiva, coi questori che si sostituiscono e/o integrano il Giudice sportivo. In realtà, la norma che proibisce ai calciatori violenti di avvicinarsi al campo di calcio per un determinato periodo esiste da tempo. La sentenza 33864 del 2007 della Corte di Cassazione si pronunciò in merito ad un'ordinanza del questore di Caserta, che aveva disposto il divieto di accesso agli stadi per rissa di un dirigente e di un calciatore tesserato alla Federcalcio. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, infatti, non aveva convalidato il provvedimento del questore sostenendo che tali restrizioni non si applicano alle condotte nei campi di gioco o per tesserati delle federazioni sportive per i quali «esistono possibilità di sanzioni specifiche da parte dei competenti organi federali».
Invece, la III Sezione penale aveva, invece, accolto il ricorso del pubblico ministero contro la sentenza del Tribunale perchè questa tesi «è errata poichè si pone quale applicazione inammissibile al fenomeno delle turbative nello svolgimento di manifestazioni sportive del principio generale per il quale lo svolgimento di attività sportive può divenire causa di giustificazione per condotte astrattamente costituenti reato» e, secondo i giudici della Cassazione, «va affermato il principio secondo il quale le misure adottabili ai sensi dell'articolo 6 della legge numero 401/1989, con riferimento a turbative nello svolgimento di manifestazioni sportive, si applicano nei confronti di tutti i soggetti indicati nel primo comma dello stesso articolo 6, anche se trattasi di tesserati di federazioni sportive ed indipendentemente da ogni altro provvedimento di competenza degli organi della disciplina sportiva». Resta un dubbio: assisteremo mai al Daspo per un calciatore professionista? (red)
(admaioramedia.it)