Aveva trasformato abusivamente un’azienda agricola, nella frazione di San Pantaleo ad Olbia, in multi-residenza di lusso da affittare ai turisti nel periodo estivo, ma i finanzieri hanno scoperto il trucco e sequestrato l’immobile.
Durante un controllo, i militari si erano insospettiti per la presenza di alcuni documenti comprovanti la locazione di camere per uso turistico. A quel punto, insieme al personale dell’ufficio vigilanza edilizia del Comune di Olbia, hanno eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, un’ispezione nella tenuta, riscontrando le ipotesi investigative: i fabbricati rurali (fienili, granai e magazzini) erano stati abusivamente trasformati in lussuose residenze, in violazione dei vincoli imposti dal piano paesaggistico.
Dall’esterno poteva sembrare una normalissima azienda agricola per l’allevamento di cavalli, mentre era stata trasformata in un residence, con affitti che arrivavano toccare anche i 15.000 euro per una settimana, che veniva pubblicizzato su siti specializzati internazionali. La tenuta era costituita da una casa colonica con tre camere matrimoniali, bagni, soggiorno, sala da pranzo, cucina e terrazzo; un granaio convertito in struttura ricettiva, composto da due ali che comprendono ognuna due camere matrimoniali con bagno interno, soggiorno, cucina e zona pranzo e terrazza coperta. Due zone studio al piano superiore, ognuna con servizio privato e cucina indipendente, zona fitness e palestra con vista sulla piscina biologica ed il giardino; una dependance per gli ospiti composta da camera matrimoniale con servizio privato, spa e soggiorno.
Inoltre, i tecnici comunali hanno rilevato che, nella villa padronale, vi sono lavori al grezzo relativi ad un locale parzialmente interrato che, da informazioni assunte, sarebbe destinato alla realizzazione di ulteriori due appartamenti muniti di servizi. Il proprietario della tenuta, residente in Svizzera, è stato denunciato per alcuni reati previsti dal Testo unico in materia di edilizia nonché dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Sotto sequestro l’area intera, costituita da tre fabbricati rurali, all’interno dei quali sono state ricavate camere, servizi e sale, tutte arredate con mobili di pregio, un’area con villa padronale articolata su quattro caseggiati, e due piscine. Infine, è emerso che la struttura ricettiva, oltre ad essere stata realizzata in difformità alle autorizzazioni edilizie, non era autorizzata in alcun modo a svolgere l’attività commerciale di affittacamere professionale in quanto non in possesso di un regolare titolo amministrativo rilasciato dal Comune di Olbia. Pertanto, i militari hanno proceduto alla notifica dell’ordinanza del Comune di Olbia di immediata cessazione dell’attività ricettiva extralberghiera esercitata. (red)
(admaioramedia.it)