“Noi stiamo vivendo un’autentica aggressione di tipo politico, e mi riferisco in particolare a Olbia e in generale alla Gallura. Non è mai successo che una compagine regionale costituita dalla Giunta e dall’intero Consiglio abbia ordito un tale di disegno di emarginazione come quello che si vorrebbe consumare ai danni di questa città”. Non sono parole di un esponente politico di opposizione né tanto meno di un grillino alla ricerca di uno strike, ma di un deputato della Repubblica in maggioranza al Governo che sventola la stessa bandiera del governatore Pigliaru, di altri 17 consiglieri regionali compreso il presidente del Consiglio Ganau e poco meno di mezza Giunta riferibile allo stesso partito: Gian Piero Scanu. Durante un incontro con i giornalisti ha sparato a zero sul Governo regionale: “Oggi apprendiamo che le 4 province storiche vengono rimesse in piedi – ha dichiarato – Noi quindi (olbiesi e galluresi, ndr) dovremmo stare all’interno della Provincia di Sassari. Una soluzione sfacciata e amministrativamente illegittima che prefigura di fatto un cagliaricentrismo esasperato con il capoluogo unico magnete della Sardegna che attrae su di se le risorse anziché elargirle verso il resto dell’Isola”.
Scanu fa un riferimento alla campagna elettorale del centro sinistra che all’epoca della candidatura di Pigliaru ha condiviso ma che, evidentemente non lo rappresenta più. Per il deputato si tratta di una sorta di tradimento verso la Gallura nei principi visto che sostiene che “i cittadini hanno votato il disegno di una crescita integrata della Sardegna mentre ora invece tutto sta andando nella direzione di una scelta marcatamente sudista. Nessuno può negare la verità di quando sta accadendo”. Su come la Regione si sdoppi mostrando facce diverse aggiunge un’ulteriore critica e accusa il governo Pigliaru di “ipocrite affermazioni quando da Cagliari si sostiene che il Mater Olbia determinerebbe una emancipazione della nostra comunità, mentre invece le prospettive che stanno maturando volgono verso il suo controllo politico decentrato”.
Gian Piero Scanu non parla solo di Asl ma anche di Autorità portuale del Nord Sardegna per la quale si ipotizza da tempo una sua fusione con lo spostamento del centro decisionale a Cagliari mentre la soluzione strutturale di Meridiana non va, secondo quanto riferisce, di pari passo con l’avvio dello sviluppo del Mater Olbia e ridicolizza la recente uscita dell'assessore Deiana definendo l'idea dell'aerotaxi una “presa in giro travestita da favola per i bambini”. Ed ecco allora che dal cilindro di Scanu si rispolvera la Provincia Tirrenica. Come dire né con Cagliari né con Sassari: “Io sostengo che l’attività pulsante di Olbia debba essere posta al servizio di quelle comunità che si stanno desertificando in una soluzione a Y: Cagliari, Sassari e Olbia. Non mi pare che ci vogliano grandi alchimie ingegneristiche politiche. Si tratta di assecondare i flussi e di leggere la realtà. L’importante è che la Gallura si ponga in termini di responsabilità. Noi siamo dei locomotori e vorremmo essere tali. Dobbiamo intanto tenere unita tutta la Gallura ed estendere il flusso fino all’Ogliastra per lavorare su quello che possiamo definire il nuovo vero piano di Rinascita lanciato dal Mater Olbia”
“Apriamo gli occhi – avverte Scanu – siamo di fronte ad un passaggio in cui la democrazia viene messa a repentaglio. Il livello di sfrontatezza è tale da porre un problema di reazione. Una forte reazione che passi per tutta la politica possibilmente unita ma che coinvolga tutta la società civile”.
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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Salvatore Ignazio Lallai
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