“E’ necessario che il Consiglio comunale intervenga in merito agli appalti del Mater Olbia per mettere ordine in una vicenda che ultimamente sta prendendo una piega che non ci piace”. E’ quanto sostiene il presidente del Consiglio comunale di Olbia, Vanni Sanna, che ha convocato per lunedì mattina una riunione dei capigruppo in vista di una seduta dell’assemblea civica sul tema delle ricadute economiche ed occupazionali per la città e il territorio, connesse alla realizzazione del nuovo ospedale Mater Olbia.
“Ho convocato i capigruppo – dice Sanna – perché martedì incontrerò il manager della Qatar foundation, Lucio Rispo, per verificare quanto siano fondate le informazioni che vedrebbero la Fondazione Luigi Maria Monti, contraente generale per conto dell’investitore arabo, in procinto di assegnare o abbia addirittura già assegnato, l’appalto dei lavori dell’ex San Raffaele, a imprese della penisola molto discusse e già all’attenzione dell’Anac, Autorità nazionale anti corruzione”.
In altre parole, anche Sanna vuole capire quali meccaniche stanno muovendo nelle ultime ore gli ingranaggi intono alla nascita dell’ospedale più atteso del secolo in Sardegna e soprattutto spera che martedì prossimo il manager italiano della Qfe sgomberi il campo dalle ombre del sospetto che sui lavori, tutto sia già deciso o quasi. L’agenda di Rispo, annunciato ad Olbia martedì 21 luglio, era già strapiena di incontri e ora entra in gioco, e a gamba tesa, anche il presidente del Consiglio Sanna. L’esponente 'civico' con incarico istituzionale, rivendica sulle sorti del Mater Olbia, il ruolo centrale del Consiglio comunale.
"Vorrei ricordare – dichiara Sanna – che sull’intera vicenda del Mater Olbia, il Consiglio comunale ha esercitato fin dall’inizio un ruolo centrale finalizzato alla concreta realizzazione della struttura sanitaria. La fase realizzativa avrebbe dovuto costituire lo startup della ripartenza del territorio e interessare primariamente e compitamente il tessuto imprenditoriale locale. Per questo motivo, in vista dell’incontro che avrò con Rispo, ho convocato i capigruppo, perché da diverse fonti, anche giornalistiche, si è appreso che il contraente generale, individuato dall’investitore del Qatar nella Fondazione Luigi Maria Monti Mater Olbia srl, intende affidare o avrebbe già affidato l’appalto a imprese della penisola per altro molto discusse e già all’attenzione dell’Anac (Autorità nazionale anti corruzione). E queste poi dovrebbero affidare lavori in subappalto alle imprese locali relegandole ad un ruolo marginale. Se queste informazioni di dominio pubblico dovessero essere confermate, oltre a contrastare con le intenzioni e i propositi iniziali dell’Amministrazione comunale e della stessa Qatar, sarebbero fortemente preoccupanti perché opposte quanto meno ai principi di trasparenza etici e morali".
Il Presidente del Consiglio, d’altro canto, non ha alcun dubbio e ritiene “che le aziende locali, riunite anche in consorzi di imprese, siano in condizioni di poter assumere l’appalto direttamente dal contraente generale. Ovviamente, è importante che ci sia un coordinamento generale e che la Qatar foundation ufficializzi con assoluta trasparenza le caratteristiche che le aziende incaricate devono possedere. A quel punto diventa fondamentale che il contraente generale (Fondazione Luigi Maria Monti, ndr) stenda un codice etico per le imprese mentre per quanto riguarda le fideiussioni necessarie, intervenga la Sfirs con l’impegno diretto del presidente della Giunta regionale Pigliaru. Mi auguro che la Qatar foundation tenga fede a quanto dichiarato in merito alle assunzioni del personale sardo e che lo stesso trattamento valga anche per le imprese locali”.
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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