“L’Italia è un paese democratico di 60 milioni di abitanti e ognuno, se non viola la legge, può dire quello che vuole – dichiara Lucio Rispo, manager italiano della Fondazione del Qatar proprietaria della struttura e dei terreni dell’ex ospedale San Raffaele, in risposta alle polemiche scaturite dopo le dichiarazioni di alcuni politici regionali in merito all’affidamento dei lavori del Mater Olbia – C’è una sola impresa che sta attualmente lavorando che conta 59 dipendenti sardi, la Tecnoverde, che ha un affidamento diretto. E comunque, noi siamo un investitore privato. Abbiamo preso impegni precisi di nostra volontà come quello di assumere personale sardo fin dove è possibile e di lavorare con imprese sarde, però questo non ci toglie la libertà di fare quello che vogliamo con i soldi nostri. Qui non c’è una lira dello Stato italiano. Noi abbiamo comprato l’immobile, noi lo ristrutturiamo, noi compriamo le attrezzature, noi assumiamo le persone e paghiamo gli stipendi”.
Il Manager liquida così le polemiche, i sospetti e le ombre e, in questo senso, ribadisce pari pari quanto già dichiarato nella sua precedente conferenza stampa in Comune quando lanciò la “campagna assunzioni” con la diffusione della mail per inviare i curricula. “A oggi ne sono arrivati 14.000. A tutti verrà data una risposta – sottolinea Rispo – Anche in questo versante c’è un team che sta lavorando alacremente. Anzi, in questa fase stiamo lavorando anche ad un’altra iniziativa della quale parleremo al ministro Del Rio, indirizzata ad offrire occasioni di lavoro a persone di una certa età, oltre i 55 anni, tagliate fuori dal mondo del lavoro o che hanno avuto disavventure professionali e hanno difficoltà a reinserirsi”.
Sulla tempistica e il cronoprogramma Rispo ribadisce la volontà di perseguire l’obiettivo di raggiungere la certificazione Jci (Joint commission international) che rappresenta il più alto riconoscimento a livello mondiale per le strutture sanitarie: “Anche per questo motivo stiamo concludendo le simulazioni attraverso modelli matematici creati da un team internazionale che si interfaccerà con gli esperti clinici. Questa fase dovrebbe concludersi entro la mezzanotte di oggi”. Con tutto il papiraggio il Manager volerà alla volta di Doha per raccogliere “le firme dei miei superiori e solo dopo inoltreremo i progetti al Comune di Olbia”. Questo avverrà a fine luglio e, da subito attraverso lo strumento di Segnalazione certifica di inizio attività (Scia) cominceranno i lavori all’interno e ai cablaggi.
“Confermiamo la data di apertura di Pediatria del 1° dicembre”, ovviamente fatte salve tutte le autorizzazioni che non dipendono dall’investitore. “Noi vogliamo fare un’opera bella e importante per la Nazione", aggiunge Lucio Rispo e in merito al business per l’investitore dichiara che “il ritorno economico è da individuare in tutto quello che gravita intorno alla ricerca scientifica. E’ questa la vera finalità del nostro progetto europeo. Il Mater Olbia va visto in un contesto globale per fare in modo che i sardi non vadano fuori a farsi curare e che siano gli altri a venire in Sardegna anche attraverso un sistema di trasporti efficiente". Tutto il resto, polemiche comprese per Rispo "sono sciocchezze e noi non abbiamo e non possiamo perdere tempo”.
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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