Dopo le parole che volano, alcune fuori dai denti, in particolare tra il sindaco Gianni Giovannelli e il presidente del Consiglio comunale Vanni Sanna, durante l’ultima riunione dell’assemblea civica di Poltu Quadu, arrivano gli scritti che restano. E su questi, almeno a giudicare dalle firme in calce, la politica olbiese sembra perfettamente allineata. Spariti i riferimenti alle cricche del G8, dissolti i dubbi sugli appalti mascherati, destra, sinistra e centro (mai morto in città), ritrovano un’apparente unità in un documento garbato, di maniera e diciamo pure di rara eleganza.
Ecco allora che, dopo le sculacciate di Lucio Rispo, deus partenopeo dell’investitore del Qatar, i termini perentori del precedente comunicato dei capigruppo, dal quale si era completamente dissociato il “Gruppo Giampiero” come 'amichevolmente' viene definito dai detrattori il PD2 di Giorgio Spano, scompaiono in un documento senza sbavature né fughe in avanti dal sapore elettorale, dove i politici non chiedono né impongono ma “auspicano” che vengano coinvolte imprese sarde nella costruzione dell’ospedale, che vengano tenute in conto le aziende sbriciolate dopo il fallimento dell’ex Raffaele e che tutte le operazioni si svolgano in trasparenza. Ora, però, sarebbe altrettanto auspicabile che le aziende sarde riunite in consorzi applichino la stessa trasparenza che chiedono al 'datore di lavoro', evitando commistioni di qualsiasi genere con la politica e soprattutto smettendo una volta per tutte di pensare al proprio orticello in ragione di un interesse collettivo e, si spera, duraturo.
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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