Olbia avrà la sua Tassa di soggiorno tra circa 6 mesi. L’Assemblea civica ha fatto slittare l’imposta che i turisti pagheranno per alloggiare nelle strutture ricettive di Olbia al 1° gennaio 2016. Malgrado in una prima fase l’Amministrazione comunale avesse pensato di applicare la tassa già dall’imminente 10 luglio, la sostanza non cambia.
Per questo non si può parlare di marcia indietro ma di un aggiustamento di tiro ottenuto per via di un esercizio di funambolismo amministrativo fatto di tagli alle spese nella manutenzione di alcuni servizi, di sforbiciate nei bilanci dei Servizi Sociali e, soprattutto, di una rivisitazione del contratto di finanziamento della municipalizzata dell’Aspo. Da queste voci l’amministrazione recupererà i mancati introiti previsti dall’introduzione della tassa di Soggiorno nel secondo semestre del 2015. Questo in buona sintesi il risultato tecnico.
Sul piano politico, durante la lunga riunione della seconda puntata del Consiglio comunale andata in scena ieri fino a mezzanotte, dedicata all’imposta di Soggiorno, quello che l’amministrazione ha fatto apparire come il drammatico gioco della torre, o butti giù la Tasi o la tassa di Soggiorno, si è miracolosamente dissolto. Dissolte anche le urla e le invettive lanciate la settimana scorsa dagli operatori turistici presenti a Poltu Quadu che, però, a fine assemblea hanno lasciato l’aula con il muso lungo. I rappresentanti degli albergatori cittadini, Fabio Fiori e Ramona Cherchi, che pure avevano partecipato alla stesura del documento finale producendo alcuni emendamenti e addirittura sono stati convocati in una riunione a porte chiuse della maggioranza durante una pausa del Consiglio, sono apparsi delusi e hanno lasciato la sede di Poltu Quadu senza rilasciare alcun commento malgrado lo avessero precedentemente annunciato. Ci sono rimasti male. Forse speravano in un totale ripensamento oppure si sono sentiti usati per raggiungere lo scopo di arrivare al voto senza altri ostacoli.
Di certo la fine operazione alchemica del Sindaco di Olbia e dell’Assessore del Bilancio mirata a trasformare la pillola al cianuro della tassa di Soggiorno in una pallina di zucchero è andata a buon fine almeno dal punto di vista amministrativo. Per il sindaco Giovannelli, infatti, come ha dichiarato in apertura di seduta si e trattato di “una vittoria di tutto il Consiglio Comunale” raggiunta, a suo dire, con buona pace degli albergatori che hanno contribuito alla stesura dell’ordinanza sulla falsa riga dei quella adottata dal Comune di Alghero. Per l’assessore del Bilancio, Ninni Chessa, che aveva proposto l’applicazione dell’imposta già dal luglio in corso, “l’obiettivo dell’applicazione della tassa è stato confermato nella sua sostanza e nella sua forza”. E così, quella che era stata annunciata come un’autentica guerra tra politici (anche all’interno della stessa maggioranza) e i responsabili delle strutture ricettive della città si è trasformata in una specie di marcia sotto l’arco di trionfo.
La tassa di Soggiorno verrà applicata a Olbia dal 1° gennaio 2016 con alcuni emendamenti anche se al momento non è dato sapere quanto si pagherà. Tutti felici e contenti. Almeno così è sembrato dopo decine di minuti di ringraziamenti e lodi sperticate da politici altri politici per il lavoro svolto da alcuni componenti di Commissioni che fino a questi ultimi giorni non si erano quasi mai visti e con l'aggiunta di aperta riconoscenza per la concertazione e la condivisione delle associazioni di categoria. Ma poi è cominciato il dibattito e le voci esultanti hanno cominciato a ridimensionarsi.
“Quando mai si festeggia per l’imposizione di una nuova tassa – dicono dalla minoranza – L’imposta ha un precedente drammatico. La tassa sul lusso di Soru che ha fatto scappare i turisti. Noi – ha detto Tonino Pizzadili (Unidos) – stiamo tassando ancora una volta i cittadini di Olbia che anche se non pagheranno la nuova tassa, avranno meno servizi”. Per il capogruppo forzista, Marco Piro, la maggioranza con l’introduzione della tassa “sta mettendo un’ipoteca sulla città per il prossimo anno. L’amministrazione ha abdicato al suo ruolo visto che la Giunta ha chiamato gli albergatori per farsi aiutate senza, peraltro, comunicare quali saranno le tariffe che i turisti dovranno pagare”. “E’ stato fatto un buon lavoro – ha detto dal contraltare della maggioranza Giorgio Spano, capogruppo del Pd2 – In questi giorni ha prevalso il buon senso per questo ritengo che, come ha detto il sindaco, si tratta di una vittoria. La concertazione finalmente è diventata reale. Noi abbiamo applicato l’imposta come avviene in altri 510 Comuni sparsi nel Paese. La tassa ci consentirà di offrire ai turisti una città migliore”.
"Gli albergatori – ha detto il consigliere del Cd Mirko Varchetta, che si è astenuto – sono solo una parte, per quanto importante, del comparto turistico. C’è una proposta di legge, la 191, presentata in Consiglio regionale che prevede l’istituzione del contributo regionale per l'Ambiente e il Paesaggio che di fatto annulla l’imposta di Soggiorno nei Comuni che eventualmente l’avranno applicata. Gli esattori, in quel caso non sarebbero gli albergatori, ma le compagnie aeree e di navigazione”. “Quel provvedimento che certamente non vedrà mai la luce – ha incalzato l’assessore Chessa – Dal punto di vista delle entrate avrebbe lo stesso effetto di quello che lo Stato lascia alla città sulla tassa di sbarco: 44 mila euro, contro un incasso di circa 20 milioni di euro".
Contrario alla tassa il consigliere di maggioranza Giulio Careddu (Pd2) che si è chiesto “per quale motivo abbiamo dovuto spostare in avanti la discussione? Forse perché abbiamo mancato di concertazione. Andava fatto prima”. Si asterrà dal voto levando la scheda dallo scranno in evidente contrasto con il suo capogruppo Spano. Per Enza Tucconi (Civica) la tassa di soggiorno avrebbe dovuto essere applicata anche subito per evitare di mettere mano a servizi fondamentali per la città e voterà sì. Secondo Angelo Cocciu (FI), Olbia non è pronta per applicare alcuna tassa in quanto l’imposta pagata dai turisti sarà deleteria per tutto il comparto e voterà no. Per Gianluca Corda, che ha votato sì, la campagna elettorale è già cominciata: “Speravo che con questa amministrazione si mettessero da parte le casacche che invece resistono. Spesso non capisco chi è di maggioranza e di opposizione. A tutti chiedo di unirci contro le vessazioni continue a cui è sottoposta la nostra popolazione". La delibera 91 “Istituzione imposta di Soggiorno” è stata approvata con 17 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti:
Mauro Orrù
(admaioramedia.it in collaborazione con Olbianova)
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